Impossibile condensare in un articolo la vastità del programma dell’edizione 2024 di Poplar, che dal 12 al 15 settembre porterà sul Doss Trento, e nella piazza di Piedicastello sottostante, una lunghissima serie di artisti internazionali e personalità della cultura.
“No Geography” è il titolo scelto quest’anno, a significare i tanti aspetti evolutivi del Festival”, ha spiegato durante la presentazione il direttore artistico Luca Bocchio: “Rappresenta l’apertura sia negli aspetti più pratici, come la grande quantità di artisti internazionali presenti, che nella tendenza ad aprirsi che abbiamo noi come generazione, e che Trento ha come città”. Due gli spazi in cui si svilupperà l’evento, in stretta connessione, e due gli ambiti: sul Doss Trento le quattro serate animate dalla musica di oltre 40 gruppi e musicisti, distribuiti su ben due palchi. In piazza, invece, durante i pomeriggi del Festival, la collaudata rassegna culturale Poplar CULT!.
Musica in primo piano, quindi, con artisti di rilevanza internazionale come il tedesco Apparat o gli svedesi Yung Lean e Viagra Boys ,due dei progetti più interessanti del decennio. Dall’Inghilterra arriva invece la musica dream-pop dei Mount Kimbie, così come la festa psichedelica delle londinesi Los Bitchos e lo show, tra dance, punk e klezmer dei Fat Dog. Folta la pattuglia che, nei generi più diversi, rappresenterà l’Italia, a partire dagli I Hate My Village, ovvero il supergruppo composto da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Alberto Ferrari (Verdena), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle), oppure Fulminacci, che torna sul palco di Poplar dopo l’esordio del 2019, e le armonie del cantautore siciliano Marco Castello. Come ogni anno ci sarà spazio anche per i progetti musicali della Regione, anche grazie alla solida collaborazione con UploadSounds. Ecco quindi in cartellone i trentini Felix Lalù, Emilio Paranoico, i Light Whales, gli HRTBRKR e Cheyenne, mentre da Bolzano arrivano i Tu Sabes e Leevio.
Mostre, dibattiti, talk e workshop sono gli ingredienti che, nei quattro pomeriggi, comporranno il programma di Poplar CULT!, per offrire alla cittadinanza strumenti e spunti utili non solo ad interpretare il presente, ma anche ad intervenire con consapevolezza sui temi dell’attualità. Protagonisti degli incontri giornalisti, autori, storici, scienziati, artisti e divulgatori, come Daria Bignardi, che presenterà il suo studio attorno ai temi del carcere, Randa Ghazy e Paolo Turrini, che parleranno di Palestina e media, o ancora lo scrittore e volto televisivo Edoardo Camurri che dialogherà con Inchiestagram (Daniele Zinni) su realtà e linguaggi a partire dai meme. Con loro, e con i tanti altri nomi a comporre il ricco calendario di appuntamenti, in piazza a Piedicastello ci saranno numerose associazioni giovanili e universitarie. L’ingresso agli incontri di Poplar CULT! è gratuito e senza necessità di prenotazione. I biglietti per accedere ai concerti, il programma completo e tutte le informazioni sono su www.poplarfestival.it.
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