“Piattaforma Folk”, la coralità popolare ha molto da dire

La prova corale nel laboratorio.

Un interessante concerto ha chiuso la prima giornata di “Piattaforma folk”, la due giorni di confronto sulla coralità popolare svoltasi nello scorso fine settimana a Pergine Valsugana. Ad esibirsi sul palco i cori Genzianella di Tesero, Monte Castello di Parma e Sant’Ilario di Rovereto. La serata ha avuto come filo conduttore la figura della donna nel canto popolare, tema che è stato anche uno degli spunti di riflessione per la tavola rotonda, svoltasi nella mattinata di domenica sul tema “La coralità popolare ha un domani?”.

Durante il confronto il direttore del coro misto Monte Castello di Parma, Giacomo Monica, ha infatti difeso con forza la presenza femminile all’interno dei gruppi che si occupano di coralità popolare. Riflessione questa che non ha visto concordi i rappresentanti trentini, che hanno difeso invece la esclusiva presenza maschile nei cori alpini. Tornando al concerto di sabato, ad esordire è stato il coro di Tesero che ha presentato, come gli altri gruppi, del resto, sei brani. Diretto da Diego Cavada, il gruppo è stato accompagnato da lunghi applausi nell’esecuzione di “Menegina” nell’armonizzazione di Luigi Pigarelli e di “Na volta gh’era” di Gianni Malatesta.

Ispirato al patrimonio popolare dell’appennino parmense il programma proposto dal coro Monte Cristallo di Parma. Il direttore Giacomo Monica è stato anche l’armonizzatore di quattro dei sei brani proposti, “Leggenda”, “La figlia più bella”, particolarmente applaudito dal pubblico perginese, “Il ballo della sposa” e “Filastrocca”.

A concludere la serata è stato il coro Sant’Ilario di Rovereto diretto da Federico Mozzi. Tra i brani più apprezzati proposti dalla corale “Serenata a Castel Toblin” e “Passando per di qui”, tratto dal repertorio del coro Sass Maor della val di Sole.

Durante la mattinata i cori trentini sono stati protagonisti di un laboratorio nel quale si sono confrontati con quattro giovani compositori che stanno lavorando su melodie tradizionali friulano/istriane.

Nel pomeriggio il laboratorio ha coinvolto il coro di Parma e quello di Quincinetto (Torino) che si sono confrontati sui repertori per i cori misti e per i cori maschili.

La giornata di domenica, come si diceva, ha avuto come focus il futuro della coralità popolare. È stata un’occasione importante di confronto sul futuro della coralità e dei concorsi corali in Italia oltre per confrontarsi con i mondi corali extraprovinciali.

La due giorni si è conclusa con un concerto del coro “La Rupe” di Quincinetto (Torino), già vincitore del concorso Luigi Pigarelli lo scorso anno. Anche il concerto di domenica ha avuto al centro la figura femminile. Di particolare interesse il brano “Un pais” di Camilla Piovano, che descrive un angolo di mondo che incanta per le caratteristiche proprie ed inconfondibili.

La due giorni perginese, coordinata dalla commissione artistica della Federazione Cori del Trentino (Sandro Filippi, Angelo Foletto e Bruno Zanolini), non è stata solo occasione di confronto tra i gruppi corali, ma ha anche offerto momenti di altissimo livello di coralità popolare.

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