Guarda il tuo collega Luca. Molto umilmente ti suggerirei di confrontarti con la sua versione. Tutti e due parlate meravigliosamente di misericordia e perdono ed egli conclude con "Siate misericordiosi come il Padre Vostro". Tu invece ti lasci legittimamente portare dal "Siate santi perché Io sono Santo" e parafrasi con il "Siate perfetti come è perfetto il Padre Vostro". Se permetti, la frase di Luca mi risulta, nei nostri riguardi, molto più prudente, al riparo da fraintendimenti, più pedagogica oltre che comprensibile e realizzabile. Potresti forse, a scanso di equivoci, dire: "Siate perfetti nella misericordia come il Padre Vostro". Il tuo esprimerti con quel 'Siate perfetti' nudo e crudo corre il rischio di farci dimenticare che fummo, siamo e saremo peccatori, al massimo pentiti e perdonati.
Anzi, se ci penso bene, non saremo mai perfetti neppure nella misericordia né verso noi stessi né verso gli altri. Ci resta solo da dire, o meglio sentirci dire: "Siate immersi, lasciatevi immergere nella Sua perfetta Misericordia. La sola santità e perfezione con cui possiamo esser messi in contatto è unicamente la Sua che con affetto materno ci copre, trasforma e rende giusti mediante il Perdono.
Ti ringrazio per la benevolenza e fiducia che ci dimostri , non ho nulla da obiettare sulla tua piena fedeltà al messaggio del Maestro. Era solo per dirti che anche noi moderni o postmoderni, presunti progressisti o sedicenti tradizionalisti del terzo millennio, saremo magistralmente capaci di fraintendere e “farisaicizzare".
Per finire in poesia, ecco come Adriana Zarri si collocava tra i massimamente imperfetti.
* * *
Non so
Io non so come ti prega mio padre,
né mio fratello, né mio zio;
non so nemmeno come ti pregava la tua madre, Maria….
Non so come ti pregano le stelle
e i rami di corallo in fondo al mare,
né quei cuscini di muschio
che fioriscono in alto, sulle rocce.
Non so come ti prega il gatto e il topo,
e la pulce nel pelo del topo.
In fondo, Signore, non so nemmeno come prego io.
So come preghi Tu:
come mormori piano, in fondo al cuore;
ed io sto appena ad ascoltare.
(Adriana Zarri)
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