Pellizzano, vivace economia moderna

Lo stemma di Pellizzano

Ad inizi 1200 si trova un Plezano e più tardi viene citato un de Plezano che diventa Pellizzano nel 1451. È un prediale del personale latino Pellitius (cioè “terra di Pellitius”). Pellizzano è documentato già nel 1203 insieme a Ognano, Arbi e Clajano. Politicamente era gastaldia di Ossana e ecclesiasticamente della sua Pieve. L’economia era basata su attività silvo-pastorali. Nel 1717 Andrea Canacci fondò in paese un ricco beneficio dotato di campi, prati e case a favore della chiesa. L’antico abitato nel tempo è diventato apprezzato centro di soggiorno. Oggi essa regge su industria, artigianato, commercio del legname e allevamenti. La chiesa della Natività, in stile gotico-rinascimentale, risale al 1470. Stupendo il protiro in stile clesiano datato 1524. Lo stemma adottato il 4 giugno 1969 ricorda i campanili delle tre frazioni e lo stemma della famiglia Canacci di cui non si hanno notizie e che era in un precedente vecchio simbolo comunale. Racchiusi nello scudo i tre campanili (Pellizzano, Termenago e Castello) affiancati in sbarra dentro tre cornici in oro separano i campi in rosso (in alto) e verde (in basso). Al centro vi è uno scudetto (quello dei Canacci) elaborato in oro con sfondo blu entro il quale figurano un cane rampante in argento, un giglio e tre stelle in oro. Gli ornamenti esteriori non sono precisati, né mai usati.

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