O Tannenbaum, speranza e costanza

Il territorio Trentino è caratterizzato da numerose essenze forestali che coprono i fianchi delle montagne, confinano con i terreni agricoli coltivati, costituiscono foreste e colorano il paesaggio. Una essenza fra tutte ci appartiene in particolar modo perché intimamente legata alle tradizioni delle comunità alpine. Pianta sempreverde, a forma piramidale, slanciata verso il cielo, profumata di resine: Picea Abies excelsa. In italiano Abete rosso o Peccio, in dialetto Pec o Pez , in tedesco die Rottanne, appartiene alla famiglia delle Pinacee.

Quanti nomi per questa conifera, e pensare che molti continuano a chiamarlo erroneamente “pino”. Si estende in formazioni boscose tra i 700 e 1.900 metri di altitudine, in gruppi o individui isolati anche fino a 2.300 metri, riesce comunque ad adattarsi fino al limitare della pianura.

Il peccio è una delle piante più longeve al mondo, alto fino a 40 metri, si differenzia nel suo portamento in base all’altitudine. La sua chioma assume una forma espansa alle quote alpine più basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori. Ciò allo scopo di contenere i danni di carico da neve.

I rami principali sono rivolti verso l’alto e conferiscono al peccio la forma piramidale della chioma, mentre quelli secondari sono penduli. La corteccia è inizialmente sottile e rossastra (da quest’ultima caratteristica deriva il nome comune dell’albero); con il passare dell’età può divenire bruno-grigiastra aumentando di spessore.

Gli strobili, comunemente detti “pigne”, sono cilindrici, penduli, dapprima di color verde o rossiccio, poi marroni (in autunno). Cadono interi a maturità. La fruttificazione è tardiva (20-50 anni).

Il legname di peccio offre una grandissima versatilità d’impiego: dalla costruzione di mobili, porte ed infissi, case prefabbricate, usi in carpenteria, produzione di cellulosa, legna da ardere fino ad arrivare al nobile utilizzo per la costruzione di casse armoniche di strumenti a corda (vedi le splendide Peccete della Val di Fiemme) e via dicendo.

È inoltre pianta utilizzata per scopi ornamentali e come specie di rimboschimento grazie al suo rapido accrescimento. Se ne utilizza la resina per produrre l’olio di trementina oltre a ricavarne oli essenziali e balsami.

Per la gioia dei fungaioli l’abete rosso è una specie simbionte del fungo porcino (Boletus edulis).

E poi… come non ricordarlo in questo mese di dicembre per ciò che appare ai nostri occhi di eterni bambini: il suo profilo, il suo profumo, la sua confidenza con la neve: “O Tannenbaum, o Tannenbaum, wie grun sind deine Blatter… tu sei verde non solo d’estate. No, anche in inverno quando nevica… il tuo vestito mi vuole insegnare qualcosa: la speranza e la costanza. Dammi coraggio e forza in ogni momento:…”.

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