Novaledo nel 1305 lo troviamo scritto in mansibus Nuvoledi e dopo la metà del ‘400 ad mansos Novoledi. Il toponimo deriva dal latino Novalis, “terreno da poco messo a coltura”, essendovi stata qui una palude, poi bonificata. Si trova lungo quella che fu la via Claudia Augusta Altinate. La Torre Quadra, al centro della conca, un tempo bacino lacustre (palude), detto Lago Morto, sarebbe stata la fortezza di Ausugo, distrutta dai Franchi nel 590. Nel Medioevo la fortezza era di Siccone di Caldonazzo e fu distrutta dai vicentini nel 1385. Novaledo era al confine tra il territorio vescovile di Trento e quello di Feltre. La parrocchiale di S. Agostino è del 1723. Molti sono i masi sui pendii sopra Novaledo. L’economia poggia su agricoltura e artigianato; vi è molto pendolarismo.
Lo stemma adottato il 29 novembre 1988 allude alla Torre Quadra posta a presidio della via Claudia Augusta Altinate e alla palude di un tempo. Su campo rosso presenta in argento un castello a due torri, quadre e merlate alla guelfa, finestrati del campo, uniti da una cortina aperta di un portale antistante un ponte d’oro proteso su una palude azzurra. Ornamenti esteriori con fronde legate da un nodo rosso e argento con nastri.
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