Appesa ai rami dell'albero di Natale, quest'anno, scintillante di luci e di colori, c'è la terza edizione del Cineforum organizzato dall'associazione oratori, NOI Trento, in collaborazione con l'Ufficio diocesano comunicazioni sociali e con l'associazione A.M.A. Auto mutuo aiuto.
Vite intrecciate. Dopo la notte della crisi, al centro della prima edizione, la risorsa interna alla fragilità, tema dello scorso anno, NOI cinema invita ora le Sale della Comunità a mettere a fuoco la rete di relazioni che unisce tutte le esistenze, in un unico ordito che si estende anche oltre il tempo e lo spazio. Si tratta di riscoprire ciò che si è sfilacciato lungo il corso degli anni, oppure è andato perduto, o ancora è stato rigettato perché giudicato troppo limitante, e di discernere, alla luce dell'esperienza, necessità, risorse e limiti, per provare a rigenerare dal piccolo e dal basso una rete adatta all'oggi.
Come negli anni precedenti, la proposta di NOI Cinema muove dall'esperienza della visione in sala di quattro film, per lasciare emergere al termine della proiezione, i nodi tematici del discorso filmico, la rispondenza con la situazione comune che stiamo vivendo, ma anche la risonanza che i nodi trovano nel singolo spettatore. Questo, nella convinzione che il buon cinema aiuti a leggere i processi sociali e culturali in corso, ma aiuti anche ad entrare in contatto con se stessi, e, se le due dimensioni entrano in contatto autentico, possa scoccare la scintilla capace di trasformare la realtà.
Un esperimento ambizioso, sorretto dagli animatori delle sale con la collaborazione dei gruppi di auto mutuo aiuto che offrono, oltre alla propria esperienza, una prima possibile ricaduta reale, attraverso il progetto “Casa Solidale”.
I film scelti quest'anno sono Brooklyn di John Crowley (drammatico, Irlanda/Gran Bretagna/Canada, 2015) dal romanzo omonimo di Colm Toibìn, sceneggiato da Nick Hornby; Le Confessioni di Roberto Andò (drammatico, Italia/Francia 2016) con Toni Servillo, Pier Francesco Favino e Daniel Auteuil; La leggenda di Bagger Vance di Robert Redford (commedia, Usa 2000) dal romanzo di Steven Pressfield, con Matt Demon, Charlize Teron e Will Smith, e per concludere Malala di Davis Guggenheim (documentario, Usa 2015). Un viaggio in quattro tappe, da Enniscorthy, nel sudest dell'Irlanda a Brooklyn, poi Heiligendamm nel nord della Germania, giù nel profondo sud degli Stati Uniti, a Savannah in Georgia, per finire a Birmingham in Inghilterra passando per il Pakistan al confine con l'Afghanistan.
Un viaggio che, quest'anno, coinvolge 17 Sale sparse sul territorio diocesano. Ha esordito a novembre, a Levico, ed ora passerà per altre 16 comunità, da Storo che parte sabato 7 gennaio, fino a Cloz e Spiazzo Rendena che inizieranno invece il 18 marzo, in un arco di tempo ideale che va dall'Epifania alla terza domenica di Pasqua.
Il pubblico a cui si rivolge l'iniziativa è il più variegato possibile, dai ragazzi di 12 anni, agli adulti e agli anziani. Tra gli obiettivi di Noi cinema, infatti, c'è anche quello di recuperare i fili strappati tra le generazioni, così come suggerisce l'immagine dal film La leggenda di Bagger Vance che è l'icona del percorso.
Educare lo sguardo a vedere, l'orecchio e i sensi all'ascolto, l'anima al silenzio, come insegna Bagger Vance, permette di ritrovare la relazione profonda con l'universo. Speranza e fiducia possono riaffiorare, e con esse la gioia e la capacità di agire. Anche questo è cinema.
Info: www.noitrento.it.
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