Nel romanzo “Gli occhi e l’impossibile” l’esuberante Johannes tesse un inno all’amicizia

Dave Eggers, Shown Harris (ill.), Maurizio Bartocci (trad.), Gli occhi e l’impossibile, Feltrinelli, 2024, pp.255, 17,00 euro. Età 10+

Difficile riassumere la trama di Gli occhi e l’impossibile (Feltrinelli; età +10), il romanzo di Dave Eggers appena pubblicato da Feltrinelli. Il punto di vista della narrazione è quello di Johannes, un cane selvatico che funge da occhio per i bisonti, custodi dell’equilibrio del parco in cui vivono, ma che non possono muoversi dal recinto che li ospita. Johannes è esuberante, velocissimo, curioso e attento. Corre tutto il giorno in giro per quella che si scopre più avanti essere un’isola. Nel bosco in cui è nato, corre e osserva gli esseri umani che passeggiano, si fermano per un picnic, corrono, vanno in bici, o a cavallo. Sotto gli occhi attenti di Johannes si muovono anche gli altri animali che abitano qui: a lui non sfugge nulla e tutto poi viene riportato a Freya, Meredith e Samuel, i tre anziani bisonti, che “prendono le decisioni che sono da prendere” per il bene di tutti. Johannes è aiutato in questo lavoro di osservatore da quattro amici: un gabbiano, uno scoiattolo, un pellicano e un procione. Le giornate nel parco si susseguono più o meno tutte uguali, finché un giorno delle persone diverse da quelle che si vedono in giro normalmente, arrivano e creano scompiglio: portano un gregge di capre per ripulire il terreno dalle sterpaglie (Johannes non aveva mai visto prima una capra) e costruiscono un museo, uno stranoedificiopienodiopered’arte.Johannessi fa affascinare da questi rettangoli colorati, tanto da non accorgersi degli uomini che intendono catturarlo. Per fortuna, però, i suoi amici animali lo salvano. Da questo assalto alla sua libertà e all’equilibrio dell’isola, al cane viene l’idea di elaborare un piano per liberare i bisonti. Scopo della sua missione: “realizzare l’impossibile”. La narrazione in prima persona è un’interessante miscuglio di linguaggio poetico, vocabolario sofisticato, filosofia, umorismo, iperbole. Le frasi sono brevi, dichiarative e spesso ripetute. Come quelle di un bambino, le sue stime di tempo, dimensioni e quantità, sono particolarmente esagerate ma, appunto per questo, perfettamente allineate con la narrazione. La lealtà, l’amicizia e l’impegno di Johannes verso un nobile scopo, anche quando il suo senso di sé cambia, la posta in gioco si alza e si verificano cambiamentidell’ultimominutoalpiano,lorendono un personaggio interessante e da ammirare.

Il testo è intervallato dalle illustrazioni a doppia pagina che riproducono magnifici paesaggi d’autore in cui Harris ha inserito senza soluzione di continuità il cane Johannes, adattandolo abilmente allo stile e alla tavolozza dei colori di ciascun pittore.

Un libro molto particolare in cui non succede molto, ma che tiene legato l’occhio e il cuore del lettore mostrandogli come, in realtà, contenga tutta la vita animale (e in parte anche quella umana) e, perciò, ci sia tanto da vedere e da “sentire”.

Un testo intenso che esprime l’esuberante personalità di Johannes e l’essenza profonda di ciò che racconta. Un libro fuori dal tempo e dallo spazio che evoca emozioni, esperienze, sentimenti e riflessioni. Un inno alla libertà e all’amicizia senza filosofiche dissertazioni, ma solo pura narrazione, e un finale inaspettato. Un libro ben scritto, da godere a ogni età a partire dai 10 anni, in lettura condivisa anche prima.

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