L’icona televisiva di questo quinto scudetto trentino è l’abbraccio tra un padre e un figlio.
Matey Kazyiski che stringe al collo il figlioletto inconsapevole della festa, anzi imbronciato per l’ora tarda. Il papà rassicura, piange di gioia invece, ed un giorno gli racconterà cosa vuol dire vincere lo scudetto quindici anni dopo il primo. Vuol dire essere il legame tra il passato e il presente ma forse anche il futuro, rappresentato da quel bimbo già in palestra a due o tre anni appena.
Poesia? Retorica? No. Lo afferma la storia parallela che va in scena stasera alla BLM Group Arena: l’abbraccio fra Alessandro Micheletto, enfant prodige del volley italiano con il padre Riccardo, colonna della prima ITAS vittoriosa. Anche qui il passato, il presente e il futuro della Trento tricolore.
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