Fin dai tempi più remoti il cane è il miglior amico dell’uomo. Il rapporto di amicizia e di fiducia che lega uomini e cani si è costruito pian piano attraverso un lento e progressivo avvicinamento. La domesticazione del cane è ancora oggi oggetto di studio per molti scienziati e non tutti sono concordi su come sia avvenuta. In poche parole, l’ipotesi più probabile è che il cibo, ossa e carcasse di animali, lasciati dagli uomini al limitare dei loro accampamenti, abbia attirato lupi affamati e che questi, piano piano, abbiano avuto sempre più coraggio ad avvicinarsi e a rimanere nei pressi degli insediamenti, finché, più sicuri, sazi e meno aggressivi, arrivarono a mangiare dalle mani dell’uomo. Da lì in poi, attraverso la forza dello sguardo e la compensazione con cibo e cure, il processo è stato lento ma progressivo. È ispirata a queste teorie la storia che Michele Serra racconta ai ragazzi in Osso. Anche i cani sognano (Feltrinelli, 2021).

Protagonisti sono un uomo, un cane, un bosco e una bambina. L’uomo è un vecchio sopravvissuto alla pandemia che vive nella periferia di una città. Il cane è un randagio magro e denutrito che, affamatissimo, spunta all’improvviso vicino alla casa dell’uomo. La bambina è la nipotina che viene a trovare il nonno con Roba, il suo maremmano. Il bosco è quello vicino alla casa dell’uomo: è presenza rassicurante e inquietante allo stesso tempo, ma comunque importante e rassicurante in un mondo devastato dai cambiamenti climatici e dall’egoismo umano. Il cane appare e scompare davanti alla casa dove il vecchio gli mette qualcosa da mangiare e vorrebbe prendersi cura di lui, dandogli il nome che la sua nipotina gli suggerisce: Osso. Da questo momento il vecchio aspetta il cane ogni giorno. Lentamente i due si studiano, si conoscono e si legano sempre più. Nello stesso tempo, parallelo a questa storia, nel libro si legge del magico incontro tra uomo e animale avvenuto migliaia di anni fa, quando gli uomini cacciavano e vivevano nelle capanne. Adesso come allora un patto di profonda fiducia lega queste due creature e il miracolo del loro stare insieme continua a ripetersi.

La scrittura di Michele Serra non richiede presentazioni. La sua abilità narrativa è ampiamente conosciuta e non manca in questa storia per ragazzi a cavallo tra favola, sogno e leggenda. Il ritmo della narrazione è sostenuto, l’interesse dei lettori è catturato e la loro fantasia affascinata, grazie anche alle poetiche ed evocative illustrazioni ad acquerello di Alessandro Sanna, che ne sottolineano gli aspetti salienti e le atmosfere rarefatte più simboliche.