“In città nel centro storico si vede la facciata principale di una casa nobiliare interamente rivestita di edera. L’aspetto dell’edificio, ne fa motivo di attrazione e di commento. Chi è pro edera e chi contro. Voi che ne pensate?”. – Gianna (Rovereto)
Non è difficile notare, in città e in campagna, edifici la cui facciata appare completamente coperta dall’edera (Hedera helix) fino al tetto. Queste case hanno un aspetto estetico insolito, ma sempre attraente. Qualcuno può chiedersi se ciò porti insetti o se l’edera sgretoli la muratura. Ebbene, ciò non corrisponde al vero! L’edera è dotata di radici aeree che terminano con una piccola ventosa: sono queste che si aggrappano al muro, ma senza penetrarvi. Col tempo queste radici lignificano costituendo un aggrappo molto robusto alla struttura. L’edera la coprirà occultando permanentemente qualsiasi inestetismo, ma impedendo di rilevare eventuali crepe. Quando si cercherà di strappare le radici che non penetrano nel muro, sullo stesso rimarranno comunque le ventose.
Un aspetto positivo è il fatto che l’edera col suo fitto fogliame mitiga le temperature estreme all’interno delle abitazioni, abbassando anche di due gradi la temperatura in estate e alzandola di altrettanti gradi in inverno. La sua azione coibente è elevata. Chi fosse interessato a una facciata coperta dall’edera non ha che da piantarla pensando prima bene ai pro e ai contro, in quanto l’operazione assumerà un carattere permanente.
Le varietà disponibili sono molte. Quella più diffusa è l’edera a fogliame variegato di verde e bianco, adatta se la facciata è in pieno sole. In caso contrario è bene optare per quella variegata di bianco e giallo (Gloire de Marengo). Gli esemplari vanno posti a 50 cm. dalla muratura e distanziati di almeno due metri. Si possono aiutare le piante a risalire la facciata per mezzo di piccoli tralicci in legno.
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