Lavarone ha origine pre-tedesca e potrebbe derivare da lavara, “pietra piatta, lastrone”, comune in Friuli e nell’Istria, e al toponimo Lavaredo. Meno attendibile la derivazione da lovara, “infestato da lupi”, che ha origine nel latino luparia. Nel 1184 si cita un Lavaron e più tardi un versus Lavaroni.
Lavarone entra nella storia a fine 1100 quando la Chiesa di Trento lo identifica come “antico feudo” concesso dai da Beseno ai Caldonazzo. La disposizione urbanistica è chiaro segnale della immigrazione di lavoratori tedeschi. Il luogo fu usurpato nel 1412 dai Conti del Tirolo. Divenne poi della Serenissima, dei Vicentini e infine dei conti Trapp di Caldonazzo. È centro turistico affermato, sia estivo che invernale, con alberghi e strutture ricettive. La chiesa dell’Esaltazione della Croce è del 1887 e quella parrocchiale di S. Floriano del 1276. Conta numerosi forti della Grande Guerra (forte Belvedere).
Lo stemma è stato riconosciuto il 19 maggio 1930. Difficile l’identificazione esatta del suo significato. È troncato. Nel primo in alto reca una lettera “M” in argento su sfondo rosso e nel secondo è fasciato, ondato nebuloso di quattro pezzi d’argento e di verde. Gli ornamenti esterni sono di Comune, corona murale e fronde di quercia e alloro legate da un nastro rosso.