La vigilia dell’arcivescovo Ivan

Don Ivan Maffeis, durante la sua direzione a Vita Trentina

Sono tanti i trentini che in queste ore di vigilia condividono l’attesa dell’amico Ivan, presto consacrato arcivescovo a Perugia. Sanno bene che ne ha “preparate” molte di celebrazioni intense e commoventi – alcune le ha perfino raccontate in cronaca diretta, altre le ha organizzate – ma domani per qualche ora sarà lui nel mirino delle telecamere. Anzi no, troverà il modo per riportare alla centralità di quella Parola vivente che lo ha affascinato fin da ragazzo.
Sanno bene che nella sua semplice sobrietà montanara don Maffeis ha cercato sempre di evitare enfasi sfarzose, ma da domani accetterà alcuni segni anche esteriori (a partire dal pastorale e dalla mitria) perchè appartengono alla tradizione della Chiesa; cercherà fin da domani però di far parlare quei segni, di far prevalere i loro significati.
Sanno che nel suo stile fino a ieri c’era sempre uno “stare di lato”, un servire senza farsi vedere, mentre ora il suo nome sarà ripetuto nelle Messe dei perugini; riuscirà comunque a deviare l’attenzione al ruolo/servizio del vescovo più che alla persona, come vuole papa Francesco, puntando soprattutto su quella collegialità in cui parte favorito: molti pastori italiani li ha già conosciuti come sottosegretario della CEI.
Sanno anche quanto creda nel “fare insieme”, sperimentato nei rapporti fra istituzioni e persone, fino alle piccole comunità della Vallarsa che in questi due anni ha battuto di casa in casa: ha già parlato di possibili collaborazioni con le diocesi vicine, di relazioni fra Umbria e Trentino, di dialogo con la società civile.
Sanno che la sua vita correva sempre veloce, tra la visita ad un malato e l’sms a sorpresa ad un amico, la telefonata ai fratelli e il servizio ai confratelli, eppure il tempo della sera e del mattino per preghiera personale non lo ha mai perso. Vedi, la settimana scorsa, anche il ritiro spirituale con altri preti trentini sotto la guida del biblista amico don Zani, che lo ha ristorato e rilanciato in questo servizio. Anche a Perugia la Parola e la preghiera saranno la sua forza per accompagnare – anzi no, stavolta anche guidare – i suoi compagni di cordata.
Nella vigilia non resta che affidare l’arcivescovo Ivan al patrono Vigilio.

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