Ridurre la povertà. Se si vuole, si può fare. Ne è convinto Michael Landau, presidente di Caritas Austria e di Caritas Europa.
Si riuniscono questa settimana i rappresentanti delle Caritas diocesane sia in Austria che in Italia. A Linz l’assemblea generale della Caritas austriaca, a Milano, Rho zona Fiera, il 42° convegno nazionale delle Caritas diocesane italiane (20-23 giugno), un appuntamento rinviato di due anni a causa della pandemia. Il titolo – “Camminare insieme sulla via degli ultimi” – riprende una delle tre indicazioni date lo scorso anno, in occasione dell’udienza per il 50° di Caritas Italiana, da papa Francesco. “Tre priorità attorno alle quali rileggere e orientare il nostro agire: la via degli ultimi, quella del Vangelo e quella della creatività”. Quanto emergerà dal convegno sarà poi messo a disposizione del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, per favorire in modo responsabile e propositivo una reale esperienza ecclesiale poiché, come è stato detto nell’apertura di lunedì, “la carità è principio fondante del Cammino sinodale”.
Anche in Austria gli ultimi, per la Caritas, devono essere i primi. L’attuale aumento vertiginoso dell’inflazione ha conseguenze deleterie per le fasce più deboli della popolazione. La Caritas ha registrato un aumento significativo dell’affluenza nei centri di ascolto e consulenza sociale. Si parla di un trenta per cento in più, a livello nazionale, rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Secondo quanto dichiarato da Michael Landau alla televisione pubblica, anche le code davanti ai punti di distribuzione di cibo si sono allungate. Per la prima volta nella sua storia, la Caritas di Vienna non ha potuto accogliere tutti coloro che si sono presentati alle mense. Secondo Landau, oltre ai contributi una tantum annunciati dal Governo, che però devono arrivare rapidamente, è necessario attuare riforme strutturali che siano veramente sostenibili. “Dobbiamo rendere lo stato sociale a prova di povertà”, ha detto.
La Caritas sollecita cambiamenti radicali, tra cui una riforma della “nuova assistenza sociale”, che attualmente “semplicemente non è orientata alla realtà delle persone”. Nell’intervista all’ORF, Landau ha fatto esplicito riferimento alla situazione dei pensionati minimi, per i quali gli attuali rincari dei costi gestionali ed energetici sono “assolutamente insopportabili” e si è espresso a favore di un aumento straordinario del contributo integrativo riservato a chi non ha una pensione sufficiente.
Il Governo, insiste la Caritas, deve concentrarsi sulle persone colpite dalla povertà e su quelle a rischio di povertà, con particolare attenzione ai segnali di aumento della povertà infantile. Una piaga, questa, che il Governo federale si era ripromesso di sanare e che invece torna tragicamente attuale.
Anche per la Conferenza nazionale sulla povertà non tutte le misure del pacchetto anti-inflazione varato dal governo austriaco sono davvero efficaci. Mentre l’adeguamento dei valori delle prestazioni sociali, il bonus climatico e l’assegno aggiuntivo per i figli sono misure appropriate nella lotta alla povertà, non ci sono analoghe misure nei settori del sostegno ai disoccupati, dell’assistenza abitativa e dell’assistenza sociale.
Molte persone si vergognano della loro situazione, non avendo mai pensato in vita loro di dover dipendere dall’aiuto della Caritas o di altre organizzazioni umanitarie, ha detto Landau, concludendo: “Non dobbiamo rassegnarci. È una realtà che possiamo cambiare, se solo lo vogliamo”.
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