Fin da epoche remote donne e uomini sono affascinati dai fiori: dalla loro forma, dal colore, dal profumo e dai significati. E se il botanico vedrà nel fiore la struttura fondamentale per la riproduzione della pianta, poeti e scrittori, pittori ed artisti, persone semplici e persone innamorate della vita troveranno in esso fonte di ispirazione, di bellezza e di serenità.
A riguardo vorrei proporre una pianta antichissima che forse più di tutte ha saputo dialogare con il cuore dell’umanità. Reperti fossili di specie spontanee risalgono almeno a 35 milioni di anni fa. Le prime notizie di coltivazione le troviamo 5000 anni fa a Babilonia, in Persia ed in Cina. Nell’antica Roma il suo uso per decorare i giardini era diffusissimo.
Mi riferisco alla rosa e ne parlo con soggezione. Questa pianta offre al giardiniere, al fioraio ed agli appassionati una incomparabile varietà di forme, colori e profumi. Il colore dei petali è dato dalla presenza di antocianine e caroteni, mentre il profumo è determinato da più di 400 composti volatili.
La rosa di Damasco è sin dall’antichità la più importante per la produzione di acqua di rose ed oli essenziali. Le rose spontanee, presenti numerose anche in Trentino, si distinguono perché sono a fiore semplice con cinque petali e portano frutti decorativi in autunno. In floricoltura sono indicate come “rose botaniche”. Negli ultimi due secoli sono poi state selezionate numerosissime varietà grazie ad “ibridazione” ed incroci tra cultivar europee (non rifiorenti) e cinesi (rifiorenti).
Le rose da giardino sono raggruppate secondo il portamento (arbustive, rampicanti, tappezzanti, paesaggistiche) e secondo l’ascendenza (tea, ibridi di tea, ibridi di rubiginosa, ecc). Questi gruppi non sono sempre definiti e spesso si sovrappongono. Una suddivisione utile, seppur arbitraria è tra rose antiche e moderne. Le rose moderne abbracciano tutti i colori dello spettro visivo ad eccezione del blu scuro.
È una pianta molto versatile: si adatta a quasi tutti i tipi di terreno purché lavorati in profondità e ricchi di sostanza organica. Ama una posizione aperta, ben soleggiata. Sopporta bene la siccità, è opportuno non bagnare le foglie ed i fiori perché si sciupano e si favoriscono le malattie. Sono importanti le potature dopo la fioritura e al termine del riposo vegetativo invernale. Le rose sono insidiate da insetti (afidi, larve, acari), da malattie fungine delle foglie (oidio, ruggini, ticchiolatura, peronospora) e delle radici.
Quanto ci sarebbe ancora da dire su questo fiore: la sua perfezione, le sue spine, la sua futilità… “Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà” (citazione dal film “L’attimo fuggente”).
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