La radicalità di Chiara

La figura di Chiara è stata più volte raccontata dal cinema e dalle serie-miniserie Tv, soprattutto in ritratti dedicati al santo di Assisi. Uno sguardo parziale, sempre attraverso l’orizzonte di Francesco. La regista romana Susanna Nicchiarelli, autrice di racconti femminili vibranti e grintosi, profondamente rock – Nico, 1988 (2017) sulla cantante dei Velvet Underground e Miss Marx (2020), sull’attivista inglese Eleanor Marx –, le ha dedicato un intenso ritratto: è lo sguardo di un’autrice non credente in cerca di risposte sulla donna prima che sulla santa. Su Chiara.

Il film “Chiara“, in concorso alla 79a Mostra del Cinema di Venezia – vincitore del Premio cattolico internazionale Signis –, è dedicato a Chiara Frugoni, nota storica e medievalista italiana scomparsa nel 2022. La Nicchiarelli seppure non credente, si è accostata alla figura di Chiara durante un viaggio ad Assisi, soffermandosi poi durante il lockdown sugli scritti della Frugoni.

LA STORIA. Assisi, 1211. Chiara (Margherita Mazzucco) abbandona la casa paterna appena diciottenne per seguire le orme di Francesco (Andrea Carpenzano). Nonostante i tentativi intimidatori dei familiari, non cambia idea, al contrario ispira altre ragazze e donne, che si uniscono al suo cammino di povertà.

“La forza della storia di Chiara sta per me nella sua radicalità”. È quanto sottolinea Susanna Nicchiarelli, precisando la prospettiva da cui osserva la figura di Chiara. La sua, aggiunge, è “una radicalità che è sempre attuale, e che ci interroga in qualsiasi epoca. È la storia di una diciottenne che, per quanto in un contesto davvero distante dal nostro, abbandona la casa paterna, la ricchezza, la sicurezza, per combattere per un sogno di libertà: la mia speranza è che il film trasmetta a tutti l’energia di questa battaglia”.

La Nicchiarelli ci accompagna nelle pieghe della biografia di una santa, proposta per il suo coraggio profondamente umano, quello del tener testa a un mondo patriarcale, particolarmente rigido nei confronti delle donne. Una diciottenne che ha avuto la forza di rinunciare a se stessa, alle sue agiatezze, per seguire un sogno di povertà, la vocazione accesa dalla fede, sull’esempio di Francesco d’Assisi. Una religiosa che rifiuta di chiudersi in convento, il prevedibile cammino claustrale, ma vuole condividere insieme alle sue sorelle il messaggio del Vangelo tra la gente e con la gente.

Aspetto nodale del racconto è il temperamento di Chiara: tiene conto delle regole che la società impone, ma non si rassegna a esse, soprattutto se sono marginalizzanti e discriminanti. La giovane e brava Margherita Mazzucco, lanciata dalla serie Tv L’amica geniale, cesella lo sguardo di Chiara con forza e delicatezza, in maniera mite e fiera, umile e libera. Una Chiara determinata e resiliente. Nell’insieme il film dimostra carattere, originalità, nella sua costruzione di impostazione classica.

Raccomandabile, poetico e adatto per dibattiti (Cnvf.it).

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