Un'eccezionale nevicata era ciò che ci si aspettava tutti la settimana scorsa. Neve in abbondanza, anche a bassa quota nei paesi e in città, disagi, strade e scuole chiuse, servizi limitati. Così grave, la situazione non è stata, almeno qui in Trentino. Peggio è andata in altre parti d'Italia. Come anche nella città di Danny, il ragazzino protagonista, insieme al sig. Trapper, di Un’eccezionale nevicata (R. Curtis, ed. Gallucci), una storia molto nevosa. Dopo una notte di neve, infatti, i due si sono trovati alle 8.30 fuori dal cancello, unici presenti a scuola. Poco male se Danny non fosse il ragazzo più somaro e il sig. Trapper il maestro più cattivo. Non possono fare altro che restare: Danny perché a casa non c'è nessuno, il maestro perché se a scuola c'è un alunno, non se ne può andare. Passate alcune ore a far lezione come sempre, durante la pausa succede qualcosa di straordinario: grazie alla neve, pian piano il ghiaccio fra i due si scioglie e insieme passano uno dei momenti più belli della loro vita. La giornata di neve diventa magica, per loro, indimenticabile. Peccato, però, che il giorno dopo tutto torni come prima, o quasi. All'apparenza i due non si possono vedere come sempre, ma, sotto sotto, sono complici di un grande progetto in vista della prossima eccezionale nevicata.
Ognuno di noi ha una sorta di barriera che, da una parte, lo protegge dal “resto del mondo” e dall’altra gli impedisce di conoscere veramente gli altri. Permettere a qualcuno di superare la barriera, significa aprigli il proprio mondo, il proprio io, la propria intimità. Significa permettergli di conoscerti meglio, di diventare tuo amico. I solitari e i timidi, come i personaggi di questa storia, hanno una barriera più spessa e, seppur inconsciamente, la difendono di più. Se, però, una breccia si apre, la gioia di ciò che scoprono è davvero grande.
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