Amin Hassazadeh Sharif, L’albero azzurro – Kite Edizioni, 2015 – 22 p. – € 16,00 – Età di lettura: da 5 anni
Al centro di una città cresceva una volta un grandissimo albero azzurro. Era gigantesco e i suoi rami entravano nelle case, le attraversavano e ne uscivano dalla parte opposta diventando, così, parte della vita di tutte le famiglie. Tutti lo amavano. Tutti eccetto il re, che ne era invidioso: non sopportava doversi chinare ai suoi rami per poter passare, tanto l'albero ero grande e folto. Un giorno il sovrano ordinò di abbatterlo. Il tronco cadde, ma i rami tagliati rimasero nelle case e qui crebbero. Ciascuno di loro divenne a sua volta un albero azzurro e oggi l'intera città è una bellissima foresta.
La storia, chiara metafora della libertà, ci viene raccontata attraverso semplici parole, composte come in una poesia, e interessanti illustrazioni, realizzate con la tecnica dello scratch e colori ad olio. Bellissime tavole che accompagnano la storia arricchendola di particolari anche oscuri e forse inquietanti che, però, alla fine non fanno altro che mettere maggiormente in evidenza la potenza della rivincita dell'azzurro dell'albero, e con esso della gente, sulla prepotenza del re dominatore.
Il fatto che “L'albero azzurro”, questo bellissimo albo edito da Kite, sia opera di Amin Hassazadeh Sharif, autore e illustratore nato a Teheran lo rende, se possibile, ancora più forte nel comunicare la potenza della libertà, del desiderio di conquistarla e di difenderla ad ogni costo.
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