Un fondale con disegni colorati, una giovane donna con una coroncina di fiori in testa, due inquadrature che ne alternano primo piano a figura quasi intera: è l’essenziale scenografia di La cantastorie, il programma per i più piccoli che TV2000 propone fino a giugno ogni sabato alle 10.45 e 17.40, dopo averlo mandato in onda giornalmente da metà aprile alle 12.35.
In scena, cullata dalle musiche di Mario Incudine, Martina Folena, attrice ed educatrice teatrale specializzata in narrazione per l’infanzia che, con il lockdown causato dall’emergenza sanitaria, si è vista franare sotto i piedi un lavoro costruito con passione e studio, avviato tra l’altro in Trentino fin dagli anni del Liceo Prati.
Ma Martina non si è persa d’animo, e soprattutto non ha perso la sua voglia di raccontare. Sulla sua pagina Facebook, La Cantastorie appunto, dalla fine dello scorso febbraio ha cominciato a proporre in modo nuovo le fiabe che portava a teatro, nelle scuole, nelle biblioteche. Davanti ad una piccola telecamera, provando ad immaginare i bambini chiusi nelle loro case che come lei volevano vedere una speranza al di là della paura. Le fiabe in diretta sono diventate per molte famiglie un appuntamento quotidiano, che richiamava i bambini con la magia che solo il racconto senza tempo e senza confini di una fiaba può regalare.
Un piccolo rito quotidiano che, dopo il rilancio dell’esperienza da parte di TV2000, è ritornato dal 4 maggio, sempre alle 17.30 dal lunedì al venerdì, in contemporanea su Facebook e su Instagram.
La stessa protagonista si è stupita di come attraverso i social sia possibile creare un legame importante con il proprio pubblico, pur senza poter contare sull’immediatezza e il calore della vicinanza fisica.
Il successo è in gran parte affidato alla maestria della Folena, che mescola capacità interpretative ad una mimica morbida, riuscendo a calamitare l’attenzione senza bisogno di effetti speciali.
Le fiabe proposte, pescate dalla tradizione popolare di paesi diversi, alcune note, altre molto meno, hanno in comune l’universalità di una narrazione che tramanda, attraverso le vicende dei diversi personaggi, la conoscenza degli strumenti per affrontare la vita.
In fondo anche la storia di Martina è una bella fiaba, che ci racconta come si possono trovare nuove strade se si abbandona la paura delle trasformazioni. Una sfida che lei stessa rilancia ai suoi piccoli spettatori, congedandosi alla fine di ogni puntata con il sorriso dei suoi occhi brillanti: “Larga la foglia, stretta la via, dite la vostra, che ho detto la mia.”
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