La cicala, umile e obbediente

“Quest’estate in vacanza ho avuto modo di sentire a lungo il canto delle cicale. Toglietemi una curiosità: come fanno a cantare?”.

Eleonora (Carate Brianza)

Tommaso da Celano (XIII secolo) scrisse nella vita di S. Francesco che la cicala è un insetto umile e obbediente: “Alla Porziuncola, su un fico stava una cicala che cantava con la soavità consueta. Un giorno il Padre la incitò dolcemente: ‘Sorella mia cicala, vieni a me!’. Come se comprendesse, subito gli volò sulle mani e Francesco le disse: ‘Canta, sorella mia cicala e loda con gioia il Signore tuo creatore!’. Essa obbedì senza indugio. …”.

Il canto della cicala – può essere gradito o non gradito! – è prodotto solo dai maschi adulti, che sono muniti di uno speciale organo costituito da due robuste membrane (timballi) situate una per ogni lato del corpo. Tali membrane sono protette da lamine rigide e vibrano grazie alle potenti contrazioni e distensioni dei robusti muscoli ad esse collegati.

Le vibrazioni, amplificate dai cosiddetti “sacchi aerei” che fanno da cassa di risonanza, provocano dei suoni che sono i più forti conosciuti tra quelli degli insetti. I maschi tengono i loro concerti (per il solo scopo di attirare le femmine) esclusivamente durante il giorno e solo se in giornate calde e soleggiate. La cicala è una specie che vive sugli alberi nei rami dei quali conficca il robustissimo apparato boccale pungente- succhiante per suggere la linfa. Talvolta quest’ultima trabocca, spandendosi in superficie. In questo caso decine di insetti delle specie più diverse, scoperto il prezioso “pozzo”, accorrono per dissetarsi. Tra i profittatori più agguerriti ci sono le formiche.

Gli adulti che sono destinati a morire prima dell’inverno si accoppiano e a partire dalla metà di luglio le femmine depongono le uova conficcandole nei rami ben lignificati di piante arbustive o arboree o negli steli di piante erbacee. Le giovani cicale una volta uscite dalle uova, fatto che avviene alle soglie dell’autunno, si lasciano cadere nel terreno dove vivranno fino al momento di diventare adulte. La vita terricola dura da 2 a 4 anni. Terminato l’accrescimento, nelle calde giornate di luglio le cicale fuoriescono dal suolo e si arrampicano su un albero dove, compiuta l’ultima muta, diventano adulte e… cantano.

Le cicale sono assolutamente innocue per le piante.

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