“Jip e Janneke”, i due amici che raccontano la “vita bambina”

“Jip e Janneke. Amici per sempre” è uno specchio per i giovani lettori che si riconoscono in ciò che succede ai due amici

A fine 2020 l’editore Lupoguido, specializzato nel pescare dal catalogo di editori stranieri libri per bambini di qualità mai tradotti in italiano, propone un piccolo volumetto cartonato che raccoglie 40 brevi storie con protagonisti Jip e Janneke. Si tratta di due bimbetti di circa quattro anni che vivono la loro quotidianità come un’avventura e, come tale, l’autrice la descrive. “Jip e Janneke. Amici per sempre” (Lupoguido, 2020 – consigliato in lettura autonoma da 6 anni, e condivisa da 4) è uno specchio per i giovani lettori che si riconoscono in ciò che succede ai due amici: in città, in treno o ai grandi magazzini, ma anche semplicemente (e soprattutto) in casa o in giardino.

Sono due amichetti, vicini di casa, che fanno tutto insieme: giocano, leggono, fanno scherzi ed esperimenti, si divertono… La loro unica preoccupazione è quella di vivere fino in fondo ciò che gli succede, condividendo tutto.

Le loro brevi storie raccontano di compleanni, di prime nevicate, di scivolamenti lungo il corrimano delle scale, di gelato con lo zio, di zuppa di piselli, di piccoli scontri con gli adulti, di “vita bambina”, insomma. L’abilità della scrittrice sta nel riuscire a raccontare
tutto questo senza inserire commenti o insegnamenti, senza mostrarsi complice né degli adulti, né dei bambini. Riesce a mettersi al livello dei più piccoli sia dentro che fuori le pagine e a coinvolgere i lettori nella narrazione, lasciando loro eventuali considerazioni.

Le illustrazioni in bianco e nero sono perfettamente intonate al testo e, insieme, sono funzionali ad una lettura libera, senza pregiudizi, senza stereotipi.

Un libro allegro e irresistibile. Storie simpatiche e divertenti che, come le ciliegie, letta la prima non si può non prenderne un’altra. Come tante (ri)scoperte di Lupoguido, anche questo libro ha diversi anni, ma la sua freschezza e la sua qualità di scrittura, grazie anche alla buona traduzione, lo rendono intramontabile, perché Jip e Janneke, in fin dei conti, sono dei bambini veri. E, come si intuisce dalle ultime righe, ai bambini veri in carne e ossa si rivolgono le loro storie, svelando come, in realtà, i due amici abbiano sempre saputo che davanti alle pagine c’erano degli altri piccoli amici che li guardavano e li seguivano.

La copertina di “Jip e Janneke” Lupoguido, 2020)
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