È ambientato tra le montagne del Brenta il libro di Davide Longo Montagna si scrive stampatello (Salani; età +8), nuovo romanzo della collana “I Caprioli”, narrazioni per ragazzi, edita da Salani con la collaborazione del CAI – Club Alpino Italiano e presentato recentemente al Trento Film Festival di quest’anno. Protagonista è Davide, un ragazzino come tanti, che si fa mille domande e ce la mette tutta per capire gli adulti, ma a volte proprio non ci riesce. Papà se ne è andato e ha una nuova famiglia, i nonni litigano spesso e la mamma ha sempre delle idee un po’ strampalate. Come quella di portarlo in montagna, in Trentino, per un trekking musicale di cinque giorni dal titolo “I suoni delle Dolomiti”, per camminare insieme a un gruppo di altre persone al seguito di Mario Brunello e Cesare Maestri. Dopo l’anno difficile che hanno passato, per Davide questa dovrebbe essere una vacanza meritata sì più di altre, ma in fondo uguale ad altre in passato. Ma non è così.
Tra le montagne Davide e sua mamma imparano ad affrontare le sfide grandi o piccole che siano e scoprono un nuovo modo di relazionarsi tra loro e di stare con gli altri. Il romanzo è arricchito dalle illustrazioni di Isabella Grott e affronta, seppure in diversi punti in modo piuttosto didascalico, tematiche tipicamente legate all’andare in montagna, al camminare nella natura, al far fatica per raggiungere una meta. In queste pagine si parla quindi di difficoltà e di problemi, ma anche delle possibili soluzioni, dell’importanza dell’amicizia e delle relazioni vere, di famiglia, di rispetto e di emozioni.
Trasversalmente a tutte queste tematiche, si sviluppa quella del tempo che ognuno dovrebbe concedersi per conoscersi, conoscere gli altri, imparare ad affrontare i momenti difficili e vivere appieno di quelli più belli. E lo stampatello cosa c’entra con la montagna? C’entra perché, secondo Davide, come la montagna è “semplice, robusto e bada al sodo”, mentre il corsivo “è un di più, liberamente parlando. Per farsi belli”. Ma è proprio così? Una storia a tema che, nonostante qualche refuso e qualche uso inconsueto (probabilmente voluto) di alcune espressioni in italiano regionale, costituisce una lettura piacevole per i lettori dagli 8 anni.
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