“Ogni anno acquisto su una bancarella un cespo di vischio carico di bacche. Lo appendo sull’uscio di casa come segno beneaugurante per le feste di fine anno. Mi è stato detto che si può coltivare anche sulle piante del giardino. è vero? E se sì, su quali? E come fare?”.
Liliana (Rovereto)
Il vischio, pianta emiparassita degli alberi dai quali trae sali minerali in cambio di altri nutrienti, è per eccellenza il simbolo delle festività di fine anno. Cresce naturalmente nel bosco sulle piante di pino silvestre, tiglio, acero, frassino, carpino. Pochi sanno però che si può anche coltivare.
Presenta foglioline dure di colore verde brillante. I suoi fiori gialli si trasformano poi nelle classiche bacche perlacee contenenti una sostanza gelatinosa e appiccicosa, velenosa per l’uomo, ma non per gli uccelli che nutrendosene ne diventano i principali diffusori spargendone i semi. A primavera i semi penetrati nelle anfrattuosità della corteccia iniziano a germogliare facendo spuntare due cotiledoni (austori) ed una piccola radice. Nel secondo e terzo anno la pianta continua a crescere fino a formare dopo 5-7 anni il cespo pronto da asportare. La bacca va prelevata tra gennaio e febbraio dal cespo natalizio acquistato o che vi è stato regalato o da quello cresciuto nel bosco.
Importante nella propagazione manuale è lo schiacciamento del seme e il suo posizionamento sulla corteccia. Sembra poco, ma la scelta della pianta e del momento adatto fanno parte dei segreti di chi coltiva questa passione.
Il vischio vive e cresce su latifoglie e conifere.
Ma c’è chi lo ha propagato con buoni risultati su piante da frutto del giardino (pero, melo, olivo, sorbo, mandorlo, ciliegio, pesco) o ornamentali (prunus, tiglio, acero, frassino, carpino, acacia, biancospino e perfino oleandro).
Per crescere bene il vischio vuole una buona insolazione e elevata umidità ambientale.
Esistono diverse specie di vischio. Quello orientale noto anche come vischio quercino ha la caratteristica di avere bacche di colore giallo anziché bianche e le sue foglie sono caduche. Il vischio muore quando muore la pianta che lo ospita.
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