Il Sipario d’Oro riporta a teatro

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I l teatro come occasione di rinascita nel ricostruire il tessuto sociale e culturale sfilacciato dalla pandemia, di riscatto dai drammi che stiamo vivendo, di impegno per un mondo migliore. La serata di premiazioni del Sipario d’Oro, venerdì 25 marzo, non è stata soltanto una festa per celebrare e valorizzare il teatro amatoriale a livello nazionale, ma ha costituito un momento di riflessione sui temi, purtroppo, di grande attualità come la pandemia e la guerra in Ucraina.

Significativi, al riguardo, sono stati gli interventi della Compagnia di Lizzana organizzatrice del Festival arrivato alla 41a edizione, del sindaco di Rovereto Francesco Valduga, anche a nome della Comunità della Vallagarina e di tutti i sindaci coinvolti, e del presidente della giuria Giuseppe Liotta. La serata è stata aperta dal “Match di improvvisazione teatrale” nel quale il pubblico ha dato vita a uno spettacolo divertente, imprevedibile e partecipato grazie ai titoli proposti agli attori che sul palcoscenico hanno costruito storie uniche e inedite. Prima di passare alle premiazioni, la Compagnia di Lizzana ha voluto condividere con il pubblico un pensiero per l’Ucraina attraverso immagini relative al dramma dei profughi e con la lettura della poesia “Della qualifica dell’emigrante” che Bertolt Brecht aveva scritto prima dello scatenarsi della Seconda guerra mondiale. “La dedichiamo – è stato detto – a tutti gli uomini, le donne e i bambini che fuggono dalle guerre con la speranza che trovino frontiere europee aperte e accessibili e soprattutto, varcati i loro confini, la nostra accoglienza”.

Un grazie particolare è stato rivolto dagli organizzatori, per bocca di Marisa Bruschetti, al pubblico (“siete tornati a teatro in tanti nonostante tutto”), alle compagnie (“andate tutte in scena senza intoppi e senza problemi”) e in maniera calorosa “ai ragazzi delle scuole superiori, sia a chi si è messo a disposizione per la Giuria Giovani sia a tutti gli altri che sera dopo sera si sono appassionati agli spettacoli in programma”.

Le premiazioni. Vincitore assoluto del Concorso nazionale Sipario d’Oro come miglior spettacolo è stato “L’acquario” della Compagnia dell’Eclissi di Salerno. Il Premio del pubblico è andato a “Il cornuto immaginario” del Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave, il Premio Fabio e Alberta Barberi a Federico Boaria della Compagnia Teatrale La Trappola di Vicenza quale miglior promessa del teatro amatoriale. Premiati per il migliore allestimento Giuseppe Petriccione e Vincenzo Russo dell’Associazione Artistica 30Allora di Caserta in concorso con “L’ultimo scugnizzo”. Il titolo di miglior attrice è stato assegnato a Marica Rampazzo, quello di miglior attore a Nicola Marconi. Pino Fucito è risultato il miglior regista con “Le mirabolanti fortune di Arlecchino e peripezie dei comici dell’arte” (Compagnia Teatrale La Trappola, Vicenza): a lui è andato il Premio Paolo Manfrini per ricordare chi ha promosso il Sipario d’Oro, guidandolo fino alla sua scomparsa nel 2018.
Vincitore del Premio dei Giovani per il miglior spettacolo è risultato “Ben Hur – Una storia di ordinaria periferia” della Compagnia Teatrale La Moscheta di Verona.

Il vincitore della Targa Cofas – Gradimento del Pubblico nella sezione Circuito, svoltasi in cinque teatri della Vallagarina, è stato il Gruppo Teatrale Prove del Teatro di Calliano con “Maremma maiala”. Il Sipario d’Oro in estate presenterà gli spettacoli non al chiuso, ma all’aperto in luoghi particolarmente suggestivi della Vallagarina.

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