Il mistero di un amore, la miniserie Rai racconta il dramma di una famiglia che si spezza

Si snoda su tre serate, andate in onda lo scorso maggio, la miniserie oggi visibile su Raiplay. Chiamami ancora amore racconta il dramma della separazione di una coppia. Un tema attuale e già soggetto di tante storie, ma che la scrittura di Giacomo Bendotti e la regia di Gianluca Maria Tavarelli rappresentano in modo originale ed emotivamente coinvolgente.

Anna ed Enrico sono sposati da undici anni e hanno un figlio della stessa età, Pietro.

Anna ha deciso di lasciare Enrico, affidando ad una lettera le sue spiegazioni, ma un’inaspettata festa di compleanno a sorpresa la costringe a rimandare l’addio. Tre mesi dopo, davanti al giudice che deve decidere sulla fine del loro matrimonio, Enrico chiede l’affidamento esclusivo di Pietro, accusando Anna di non essere una madre adeguata.

Sfumata la possibilità di una separazione consensuale, sarà compito di Rosa, assistente sociale a cui il caso viene assegnato suo malgrado, valutare la compatibilità genitoriale di entrambi. Per farlo, dovrà ricostruire pezzo dopo pezzo una storia d’amore nata in un’estate assolata e diventata un labirinto soffocante di accuse reciproche.

È sulla stridente contrapposizione tra il prima e il dopo che poggia il cuore del racconto televisivo, giocato su continui flash back che intrecciano passato e presente anche senza seguire una linea temporale, ma indagando sempre da vicino i protagonisti.

A poco a poco lo spettatore conosce non solo Anna ed Enrico, ma anche le rispettive famiglie, componendo, un tassello alla volta, il complesso puzzle che ognuno di loro rappresenta. Al centro Pietro, il figlio conteso, che come accade nella realtà vive in penombra, ma soffrendo come gli altri, i contraccolpi delle vicende degli adulti.

Lo stile punta a catturare l’attenzione dello spettatore utilizzando un registro più giallo che drammatico, e ci riesce, ma non solo per questo. La telecamera segue in fondo il percorso di Rosa, che per proteggere Pietro cerca di entrare nelle vite di chi lo ama per provare a capire, per trovare una via d’uscita nel labirinto delle emozioni. E lo fa senza delineare buoni e cattivi, ma raccontando con realismo la bellezza e insieme la difficoltà di crescere in un rapporto d’amore.

Un percorso ben supportato dalle interpretazioni di Greta Scarano, ormai non più solo una promessa, Simone Liberati, Claudia Pandolfi, e del giovanissimo Federico Ielapi, il Pinocchio dell’ultimo film di Matteo Garrone ma anche il piccolo Cosimo nell’undicesima edizione di Don Matteo.

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