Terra di confine la nostra, con lo sguardo che alle volte scappa verso il sole del sud. Così raccontava J.W. Goethe: “Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Brillano tra le foglie le arance d’oro. Una brezza lieve dal cielo azzurro spira, il mirto è immobile, alto è l’alloro”.
Tra le piante simbolo del paesaggio solatio il limone (Cytrus Limon), originario dell’Asia meridionale e sud-orientale, in particolar modo delle montagne dell’Indocina, fu usato per la prima volta nel Mediterraneo come albero ornamentale dal popolo Arabo che lo portò in terra di Sicilia, diventata poi terra di agrumi.
È frutto dell’incrocio tra cedro ed arancia amara. Profumato, allegro, ricco di vitamine e minerali, il limone incanta fin dalla notte dei tempi: ci avvolge col profumo delle zagare e ci cura con le proprietà dei frutti. Il suo aspetto armonico lo ha fatto diventare protagonista nella storia nei giardini di re, nobili e signori. Poi via via diventato popolare per abbellire piccoli angoli di giardini, terrazze o verande. È una pianta che si adatta bene alla coltivazione in vaso.
Rifiorente e sempreverde: in condizioni climatiche temperate si riproduce tutto l’anno, sebbene i flussi principali di fioritura si concentrino in primavera per la produzione invernale di limoni e a settembre per la maturazione del maggio successivo. Si pensi che una pianta nel suo habitat naturale può arrivare a produrre 600 limoni in un anno. Vive fino ad una temperatura minima di sicurezza di -2°C per non più di 24 ore, di qui l’esigenza nei nostri climi di metterlo al riparo tra novembre e marzo. Il ricaccio vegetativo comincia a marzo quando la temperatura raggiunge i 12-13°C. Grande nemico degli agrumi è il vento, che li spoglia delle foglie, di qui l’esigenza di tenerli accanto a muri con esposizione a sud.
Preferibile usare vasi in cotto per una migliore areazione delle radici. Il vaso definitivo, al quale si arriva gradualmente con rinvasi ogni 2/3 anni, misurerà 80-130 cm di larghezza ed altezza. In primavera/estate bagnare di frequente in maniera tale che la terra a 20-30 cm di profondità non sia mai asciutta. In autunno-inverno bagnare meno. Necessita di concimazioni organiche costanti, in caso di ingiallimento delle foglie intervenire con Sequestrene di Ferro. Principali parassiti sono Cocciniglia, Afidi ed Aleurodidi. È soggetto al Mal Secco. In primavera potare la pianta alleggerendola nell’interno per arieggiarla, cimare le punte ed eliminare eventuali polloni.
Il Trentino non sarà terra di agrumi, ma a pochi passi da noi alcuni Francescani nel XIII secolo inventarono delle costruzioni uniche: le splendide limonaie del Garda.
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