Il gelso, dolci frutti da consumare subito

“Passo le vacanze estive nella casa della nonna che nel giardino aveva una pianta di gelso da more. Vorrei ripiantarne una per provare il sapore e la gustosità dei suoi frutti che mangiavo a sazietà da bambina. Voi che ne pensate?”.

Giada (Milano)

Il gelso è una pianta rustica e resistente che vegeta in diverse condizioni di clima e suolo e richiede poca manutenzione. Il suo frutto, per molti insignificante, è invece molto benefico e ha molteplici possibilità di utilizzo.

È un albero poco diffuso e coltivato soprattutto nelle zone interessate all’allevamento del baco da seta, grande divoratore delle sue foglie. Chi lo coltivava vicino a casa lo considerava pianta di lusso e ne consumava i frutti freschi dal sapore dolce. Di esso sono note le specie che producono frutti bianchi (Morus alba) e neri (Morus nigra).

Il gelso dai frutti bianchi è coltivato dal 1500 per l’allevamento dei bachi da seta perché è molto rigoglioso con foglie quantitativamente e qualitativamente superiori a quello nero. Dopo la fine del periodo d’oro della seta in Europa ha preso piede il gelso nero perché più resistente alle condizioni climatiche continentali. Il gelso da more sfugge alla coltivazione e si incontra di più come pianta spontanea. Ama luoghi soleggiati e caldi e resiste bene al freddo. Vegetando tardi sfugge facilmente alle gelate tardive. Preferisce terreni sciolti e ricchi di sostanza organica, ma si adatta bene anche a suoli aridi e poveri. La pianta è monoica, cioè porta fiori maschili e femminili su piante separate. Il gelso nero ha foglie grandi e tomentose. In quello bianco le foglie invece sono glabre. La chioma appare globosa su entrambe le specie, ma è più espansa su quello a frutto bianco. La pianta ha apparato radicale espanso e profondo. Fiorisce da maggio a giugno. Le more del gelso sono dolci e zuccherine, ma poco serbevoli. Più grandi e migliori sono le more del gelso nero. Sono piacevoli e profumate, con una nota appena acida. La maturazione è scalare e i frutti vanno consumati freschi o trasformati in sciroppi e marmellate. Va da sé che il meglio dalle more lo si ottiene cogliendole direttamente dall’albero e gustandole subito.

Chi vuole evitare problemi legati allo sporco del cortile o giardino dovuto alla caduta dei frutti maturi può piantare il gelso giapponese (Morus platanifolia ‘Fruitless’) che non produce frutti.

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