Il “fiore della strada” viene da molto lontano

Geranio pelargonio zonale

Nei luoghi boschivi, selvatici e pietrosi delle nostre zone sub montane e montane vivono in forma spontanea alcune specie con proprietà officinali appartenenti alla famiglia delle Geraniacee: ad esempio, ricordiamo il geranio robertiano (chiamato anche erba cimicina per il suo odore sgradevole) e il geranio sanguigno. Queste piante nostrane hanno dei fratelli importanti, ma originari di un Paese lontano: Terra del Capo, in Sudafrica, un mondo botanico con caratteristiche particolari rispetto al resto del continente. Qui vivono in maniera spontanea diverse specie di arbusti alti fino a 2 o 3 metri, dal profumo intenso e dalle fioriture continue, appartenenti al genere Pelargonium.

Il loro nome deriva dal greco “Pelargos” (cicogna): fa riferimento alla forma allungata e sottile dei frutti, simili al becco di cicogna appunto. Siamo nel 1700 e Capo di Buona Speranza è sulla rotta di mercanti per l’estremo Oriente, quando qualcuno pensa di importare queste belle piante in Olanda ed Inghilterra. Inizialmente viene coltivato con diffidenza nei giardini botanici, poi piano piano in seguito a selezioni ed ibridazioni si diffonde in Germania e via via in Europa diventando così popolare da essere chiamato “il fiore della strada”. Sì, stiamo parlando del geranio, anche se il vero nome è pelargonio. Ben conosciuto dai nostri floricoltori, si è diffuso ampiamente nelle terre italiane abbellendo case, poggioli e davanzali con le sue fioriture continue.

È oggi disponibile in moltissimi colori e varietà appartenenti a 4 gruppi principali: Zonale, Edera (più resistente), Imperiale e Odoroso (ricco di olii essenziali e dal gradevolissimo profumo). In generale il pelargonio ama il caldo, la temperatura perfetta non deve scendere sotto i 10 °C. Gradisce la mezz’ombra sfruttando la più delicata luce del mattino; è consigliabile maggior protezione nelle ore calde del pomeriggio. Va mantenuto il terreno umido senza creare ristagni: bagnare in primavera ogni 2/3 giorni, in estate ogni giorno. Pianta esigente durante la fioritura: da maggio a settembre concimare ogni 15 giorni con fertilizzante liquido, in alternativa usare concime a lenta cessione.

Un corretto posizionamento e cura del pelargonio limita l’insorgenza di malattie, ma queste possono, ahimè, comparire. Le più frequenti sono malattie fungine (ruggini e marciumi radicali), Batteriosi oppure Parassiti (farfallina del geranio, afidi ed aleurodidi).

É importante osservare le nostre piante e coglierne i primi sintomi, solo così si può intervenire per curarle. Pelargoni esotici e Gerani nostrani quindi: una bella storia di reunion familiare iniziata qualche secolo fa…

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