“ Vicino a casa tra le fessure della pavimentazione in cubetti è cresciuta la pianta della foto, cespugliosa e dai fiori color viola, che però si aprono solo dopo il tramonto. Di che pianta si tratta? Si può coltivare?”.
Bruna (Campodenno)
Si tratta della Bella di notte, una rizomatosa che dopo un periodo di oblio sta riconquistando la fiducia di esperti e giardinieri. È una pianta rustica, facile da coltivare e dal grande effetto decorativo. Può fare bella mostra di sé nelle aiuole di giardini, privati e pubblici, dove durante l’intera estate fiorisce abbondantemente. Botanicamente risponde al nome di Mirabilis jalapa ed è un’erbacea annuale diffusa in tutta Italia, originaria del Messico, ma naturalizzata spontanea delle regioni tropicali. Il nome popolare è “bella di notte” per la sua curiosa caratteristica per cui i fiori si aprono solo nelle ore notturne, rimanendo, per contro, chiusi alla luce del giorno. Il nome botanico invece richiama il fatto che le sue radici tuberose sono spesso servite, per le specifiche proprietà purgative, a sofisticare quelle della vera e propria Gialappa (Exgonium purga) che però appartiene ad una altra famiglia botanica e che la medicina del passato annoverava tra le piante officinali da somministrare ai bambini vittime dei “vermi intestinali”. La pianta è cespugliosa, alta fino a 80-100 centimetri, con fusto erbaceo molto ramificato e foglie grandi e cuoriformi.
Da giugno a ottobre si copre di fiori a imbuto, leggermente profumati e di colori diversi (rosso, rosa, giallo, bianco o viola). I fiori si aprono nel tardo pomeriggio quando vengono visitati dalle farfalle crepuscolari per richiudersi alle prime luci dell’alba. Il frutto è un achenio (cioè un frutto secco) al cui interno custodisce un solo seme, piccolo, duro e nero. La semina della bella di notte si fa direttamente in aiuola interrando i semi e diradando se le nascite sono troppo fitte.
La pianta ha bisogno di pochissime cure e resiste bene alla siccità, ma se concimata e irrigata regolarmente esprime fioriture regali e lunghe. Si consiglia per aiuole in pieno sole, pur tollerando la mezzombra. Può formare piccole siepi da bordura.
Si può coltivare anche in vaso, largo e profondo. Le sue radici tuberose (simili a quelle della dalia) si possono conservare in inverno riponendole in uno strato di sabbia e torba asciutta.
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