Il diario di guerra di Olga Grebennik, autrice e illustratrice ucraina

La guerra in Ucraina entra tutti i giorni nelle nostre case attraverso i notiziari, la sentiamo vicina vedendo le conseguenze che ha a livello mondiale, la vediamo nei volti dei profughi che hanno raggiunto il nostro Paese, la conosciamo attraverso le storie che raccontano. Quella di Olga Grebennik e della sua famiglia è diventata un libro: Diario di guerra (Caissa; età +12). Un quaderno di appunti nato per esorcizzare la paura e cercare di capire e razionalizzare ciò che è successo, mentre succedeva, tra il 24 febbraio e il 12 marzo di quest’anno, quando con i suoi due bambini, dopo un primo periodo di fuga quotidiana nei rifugi sotterranei, Olga è partita da Charcov, lasciando suo marito, sua madre e i nonni. Ciò che Olga, autrice e illustratrice ucraina di madrelingua russa di libri per bambini, racconta con note e disegni sono i piccoli eventi quotidiani di quei giorni sullo sfondo della distruzione. Sono le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue riflessioni, simili a quelle di tutti coloro che questa guerra la stanno subendo. A rendere ancora più drammatiche queste pagine in sé molto intime, contribuisce la presenza dei pensieri, delle domande e delle reazioni dei suoi due bambini, Fëdor, 9 anni, e Vera, 4. Le parole e i disegni di Olga, alcuni solo abbozzati, si accoppiano sulle pagine e si imprimono nella testa e nel cuore del lettore. Molto interessante la scelta editoriale di pubblicare il diario, così come è stato composto in originale, con le scritte in russo e i disegni a matita e con l’aggiunta discreta della traduzione in italiano, su fondo più scuro nella parte inferiore delle pagine. Il risultato è che, grazie anche alla forma oblunga del libro, sembra di avere tra le mani proprio il suo vero taccuino con la testimonianza diretta dei giorni passati nei sotterranei ucraini e la fuga in Romania per la vita.

Narrazioni come queste sono importanti, perché non sono frutto di studio o di ricerca, ma spontanea creazione ad uso strettamente personale, la cui pubblicazione è solo una loro naturale evoluzione successiva. Per questo l’introduzione, che spiega per voce della stessa autrice come la guerra ha travolto la sua vita e come è nato il libro, costituisce un’importante testimonianza diretta di ciò che significa svegliarsi un giorno col rumore delle bombe e trovarsi subito dopo a vivere una realtà totalmente distrutta e assolutamente incomprensibile.

Il diario di Olga è un libro necessario, un libro toccante e profondo, un libro che permette ai lettori di ogni età, ragazzi e adulti, di vedere da vicino la brutalità della guerra e delle sue conseguenze nell’immediato della vita quotidiana della gente comune. Un libro diretto ma non violento che, grazie anche ai disegni, offre una visione, allo stesso tempo personale e collettiva, della condizione di rifugiato di guerra. Leggere queste righe e osservare queste illustrazioni non è come vedere i reportage nei telegiornali. La lettura, potente mezzo di conoscenza, fa vivere al lettore ciò che incontra sulle pagine, mettendolo più direttamente in contatto con ciò che contengono e facendoglielo vivere in prima persona.

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