Tuttavia, l’iniziativa servì almeno a porre il problema di un recupero del paesaggio così com’era stato sottolineato nel 2013 ad Albiano nel corso di un “convegno europeo sul paesaggio terrazzato”.
I terrazzamenti sostenuti da secolari muri a secco hanno consentito alla Val di Cembra di entrare a pieno diritto nei “Paesaggi rurali storici d’Italia”. Come un dipinto in bianco e nero, la fotografia (1985) esalta il panneggio dei campi che, come un mantello punteggiato dalla neve, disegnano le vallette sotto Faver.
Intanto, i vecchi se ne vanno e con loro i saperi e le conoscenze anche per la manutenzione o la ricostruzione dei muri a secco. Tant’è che se ne è fatta carico persino l’Accademia della Montagna del Trentino (sorta nel 2009) che ha organizzato un corso introduttivo teorico-pratico per la costruzione di muri a secco.
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