Nessuno abbraccia un cactus (Terre di Mezzo; età +4) è l’ultimo, a nostra conoscenza, in ordine di pubblicazione, dei tanti albi e libri illustrati dedicati agli abbracci. Leggendolo, infatti, non si può non pensare per esmpio, a Voglio un abbraccio! (Nord-Sud), Abbracciami! (Il Castoro), Chi vuole un abbraccio? (Sinnos), Abbracci (Ega-Edizioni)….
L’abbraccio è un gesto tenero, riconosciuto universalmente. Oltre a esprimere un senso di protezione e di accudimento l’abbraccio trasmette vicinanza, affetto, accoglienza, amicizia e amore. A tutti piace dare e ricevere abbracci, tranne che ad Hanks un piccolo cactus, un essere spinoso, brontolone e inavvicinabile. Hank vive sul davanzale di una finestra in un deserto caldo. Il suo carattere sembra essere altrettanto pungente quanto le spine che ha sulla pelle. Ogni volta che uno dei suoi vicini, tra cui la rotolacampo (uno di quei cespugli rotolanti che si muovono nel deserto spinti dal vento), la lucertola, la tartaruga e il coyote, entra nel suo giardino, Hank gli grida contro: gli piace stare da solo a prendere il sole e non vuole nessuno intorno.
Finché una sera il cowboy gli fa notare che “nessuno abbraccia un cactus” e così Hank si rende conto di essere e di sentirsi molto più solo di quanto pensasse. Improvvisamente un colpo di vento gli soffia in faccia un bicchiere di carta che gli si incastra addosso come un cappuccio, ma le sue braccia sono troppo corte per toglierselo. La rotolacampo lo aiuta e ciò fa scattare in lui qualcosa che lo fa decidere di cambiare modo di apparire e di interagire con gli altri. Così fa crescere un fiore sul suo braccio per offrirlo alla rotolacampo, ma nel darglielo rimangono incastrati… in un abbraccio.
Con parole e immagini ironiche e composte, Goodrich offre una storia intrigante e divertente di amicizia e gentilezza. Una proposta intelligente per i bambini “spinosi” e “irritabili”, ma non solo. Le illustrazioni ad acquerello giocano sapientemente sui colori del deserto: sabbie d’oro, erba verde tenue e una distesa di cielo che passa dal blu chiaro al rosa, al rosso e al viola anche per indicare il passare del tempo. Goodrich riesce a conferire a Hank una grande personalità, ben rappresentata soprattutto dalle sue espressioni e dai suoi atteggiamenti che gli conferiscono un’aria alternativamente scontrosa, triste, scioccata e amichevole. Le forme allungate e le prospettive inusuali rendono interessanti le pagine e completano il testo discreto e discorsivo.
Non è così facile che le persone spinose cambino e che, soprattutto, lo facciano velocemente come Hank, ma il pensiero di fondo (“Dopo tutto, è meglio essere bloccati in un abbraccio che bloccati da soli”) è un pensiero buono per tutti.
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