“Come contrastare la gommosi che ogni anno colpisce le mie piante di albicocco?” (M. R. di Mori).
Ne abbiamo parlato recentemente, ma della gommosi dei ciliegi (QUI L’APPROFONDIMENTO). Il problema è lo stesso. Infatti colpisce tutte le drupacee (pesco, albicocco, ciliegio, susino). Il problema è generalizzato per cui torniamo volentieri e più ampiamente sull’argomento.
La fuoriuscita dai tronchi e rami delle piante di un materiale gelatinoso che poi solidifica, ossia la gommosi dei fruttiferi, è un fenomeno di difesa dei vegetali dall’azione di funghi patogeni rappresentati in particolare da Corineo e Monilia. La lotta deve essere diretta e rivolta a questi due funghi.
Effettuare quindi degli interventi con prodotti a base di rame, ossicloruri o ossiduli in miscela con Tebuconazolo (Folycur) almeno tre volte all’anno: in autunno alla caduta delle foglie per cicatrizzare le ferite lasciate sui rami, a fine inverno inizio germogliamento e nella tarda primavera a frutticini ingrossati.
Il rame va usato a forti dosi, un chilo per ettolitro di miscela nei trattamenti detti “sul secco” (autunno e primavera). A dosi minori ed in etichetta dei prodotti per interventi durante la stagione verde.
Esaudenti grazie
Bravo continua con chiarezza come fai ciao da Piero