Gent. dott. Noro, mia madre è molto golosa, caramelle e cioccolatini in particolare. In occasione delle feste, non si perde un bis di torte. E quando noi figli la riprendiamo “per il suo bene” si arrabbia e fa il muso. Cosa ci consiglia di fare, visto che il medico di base ci raccomanda un controllo della dieta… non sempre possibile.
Una figlia preoccupata
Natale è passato, presto sarà carnevale: in questo periodo dell'anno ogni momento è buono per mettere in difficoltà i golosi. Nelle occasioni di festa in famiglia il dolce, magari preparato dai nonni, non può mancare, né ci si può sottrarre dal mangiarlo. Già in precedenti risposte ai lettori ho ribadito il valore dello stare assieme, della convivialità come presupposto per relazioni interpersonali in grado di nutrire corpo e mente e addirittura di aumentare l’aspettativa di vita.
Quindi, come potrei sconsigliare di assaggiare un dolce? Si dice anche che a volte non si mangia per nutrirsi, ma per colmare dei vuoti, non dello stomaco ma dell’anima. E questo ritengo possa essere spesso vero per gli anziani, che in alcune circostanze utilizzano il cibo, specialmente i cibi dolci (perché è più facile prendere un po’ di cioccolata piuttosto che cuocersi una fettina di carne), come mezzo per gestire le emozioni. Si dice anche che gli anziani abbiano la soglia del sapore più elevata e che questo li porti a raddoppiare le dosi di zucchero e di sale per sentirne il sapore. Dando per corrette queste affermazione, l'aspetto che più conta è in ogni caso evitare l’eccesso.
Si può non rimproverare la mamma della lettrice ma si può esigere un controllo delle cattive abitudini. Lo zucchero non fa male di per sé, ma ci vuole equilibrio e conoscenza. Qualcuno vorrebbero togliere lo zucchero dalla dieta, ma questa scelta non è supportata da basi scientifiche.
Non posso tuttavia non sottolineare l'importanza di una corretta assunzione dello zucchero per una efficace prevenzione delle malattie legate all’obesità e come
Le mie raccomandazioni, anche in età geriatrica, sono di non dimenticare di fare particolarmente attenzione all’assunzione di calorie: né troppe, per evitare l’aumento della massa grassa, né troppo poche per prevenire una eccessiva magrezza; di proteine: un adeguato apporto contrasta la perdita di massa muscolare, responsabile di disabilità e aumento del rischio di fratture;di fibre: per favorire una corretta funzione intestinale e contribuire alla prevenzione di obesità e diabete;di acqua: da bere durante l’arco della giornata (non solo ai pasti) e prima di sentire sete. È buona norma, anche in età geriatrica, mantenere un peso costante. In relazione al ridotto movimento e attività fisica si incoraggia ad evitare pasti abbondanti e preparazioni elaborate, piatti freddi, precucinati o riscaldati. Sono poco indicati gli alimenti ricchi di sale, quest’ultimo da usare con moderazione anche nella preparazione delle pietanze. Infine, è bene ridurre gli zuccheri semplici (dolci, caramelle e bibite) e l’apporto di grassi di origine animale. Da escludere, se non strettamente richiesto da una terapia medica, l’uso di integratori vitaminici o di sostanze antiossidanti le cui capacità terapeutiche al di fuori di particolari protocolli medici non sono scientificamente supportate.
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