“…finché vi conserverete attratti dal bello,
dal buono e dal grande!”
.
Si tratta di una mia cugina, dalmata di Lissa. Sfido chiunque a dimostrarmi che non sia , in contemporanea, a cantare e danzare in Paradiso. Già allora , piuttosto attempata , mi aveva inviato questa sua traduzione dalla lingua croata in ringraziamento ai giovani che comprendono. Diceva: “Ps. Non so il autore di questa “benedicione” ma descrive cosi bene il mio stato; perciò ho provato di tradurla in italiano.Marija (Marzenka)”.
Ecco il testo dal titolo “Benedizione di un vecchio”, nel quale conservo anche il termine "benedeti" con il risparmio tutto veneto di una 'T'.
Benedeti quelli che capiscono che il mio passo è diventato lento e che le mie mani tremano.
Quanto tempo occorre per diventar giovani. Per imparare a gustare il presente. A fraternizzare con il passato come passato prezioso. A giocare con il futuro leggermente. A esser consapevole. A unificarmi. Ad accogliere me stesso anche con i miei limiti riscattandoli. A sorprendermi con gioia. Ad accogliere senza possedere. A sognare sapendo che è un sogno e dimenticando che è un sogno. Ad essere amici compassionevoli dei compagni di strada. Ad essere benevolo perfino con me stesso. A stare con un sorriso tra la tragedia e la risata. Ad avere un passo costante nel possibile. A vivere un momento ricordato con più frutto di quando era accaduto. A far diventare Noi il proprio Io.
Nasciamo provvisoriamente dice l'umanissimo Rainer Maria Rilke:
Nasciamo per così dire/provvisoriamente/da qualche parte./Soltanto poco a poco/andiamo componendo/in noi il luogo/della nostra origine,/per nascervi dopo,/e ogni giorno/più definitivamente.
“Se non diventerete come bambini” dice Gesù. E parla di diventare quel che il fanciullo è, ed io stesso ero, da fanciullo. Che tutto riceve dai suoi genitori, che vive di dono, che li guarda negli occhi per vedere se sono contenti di lui, se non li ha contristati, se sta diventando come loro. Per lui niente è moneta o monetizzabile. Non sa dire ancora Io. Dice il suo nome in terza persona. Il suo Io fa corpo con la mamma. Vive un Noi della famiglia. Diventare fanciulli non è restare fanciulli. Significa rinascere alla gratuità conquistata, vivere consapevoli in una realtà che è tutto dono, accorgersi di essere oggetto di una benevolenza infinita, di essere avvolti nella divina fedeltà, godere di questa sicurezza, ammettere il pianto e il dolore, gustare la stabilità di una presenza benefica e il disagio della sua assenza. Un fanciullo saggio, un vecchio saggio con gli occhi gioiosi di un bambino.
Per concludere ricorriamo alle Forze Armate. Niente di meno che al Generale Douglas A.McArthur. Titolo: “Essere giovani non è questione di età!”
Non si diventa vecchi, per il numero degli anni:
si diventa vecchi per
aver abbandonato i propri ideali.
Le preoccupazioni, i dolori e i timori
sono i nemici che, lentamente,
ci piegano verso la terra
e ci fanno polvere prima della morte.
Giovane è colui che è capace
di stupore e di meraviglia.
Voi siete giovani,
quanto lo è la vostra fede.
Giovani come la vostra speranza.
Rimarrete giovani,
finché vi conserverete attratti dal bello,
dal buono e dal grande.
Amanti dei messaggi della natura, dell’uomo e dell’infinito.d.
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