Marbella, una magra monella, Bob, il bebè abbandonato in una borsa di bambù, Dorinda, la donzella deliziosa e Ramiro, rude ragazzino dalla zazzera rossa, sono i protagonisti delle tre storie della raccolta Tric Trac Trio (Salani) di Margaret Atwood.
Tre storie rocambolesche e avvincenti dal ritmo veloce e incalzante che divertono i bambini e gli adulti che leggono con loro. Sono tre storie stravaganti in cui la grande autrice canadese si diverte a giocare con le lettere dell’alfabeto e con i loro suoni. Non è facile scrivere storie brevi, divertenti e dotate di senso utilizzando giochi linguistici. E tanto meno lo è tradurle in un’altra lingua. Abili sono state Ilva Tron e Dida Paggi che hanno saputo rendere benissimo in italiano ciò che l’autrice ha scritto in inglese, senza perdere nulla né del testo, né del ritmo, né nel divertimento del tautogramma. È questo, infatti, l’espediente linguistico scelto per queste storie: avere tutte, o almeno la maggior parte delle parole del testo che iniziano con la stessa lettera: “Marbella la simpatica monella” è dedicata alla lettera “m”, “Il bizzarro Bob e la derelitta Dorinda” alla “b” e alla “d”, mentre “Il rude ramingo e i ravanelli ringhiosi” è centrata sulla “r”. Marbella è alla ricerca dei suoi genitori e, accompagnata da una marmotta, finisce nella Megalavanderia della strega Madame Maria. Il piccolo Bob abbandonato fuori da un salone di bellezza viene aiutato e accolto dalla piccola Dorinda, un po’ ingenua, ma di grande cuore. Ramiro, infine, riesce a fuggire dall’orribile posto in cui vive coi suoi cugini e viene accolto nella tranquilla dimora di Rilla.
Tre storie ricche di colpi di scena e situazioni paradossali che mantengono senso e non scadono nello scontato (pericolo sempre in agguato quando si insegue il gioco dei suoni delle lettere). La narrazione è travolgente e fa sì che tutto il loro potenziale si esprima al meglio nella lettura ad alta voce. Il divertimento è assicurato. Le parole (anche inusuali), le lettere, i suoni, le ripetizioni e i significati sono ingredienti preziosi di questo, come di ogni altro gioco linguistico che può condurre anche a fare grandi scoperte sui diversi vocaboli, sul loro uso e sul loro valore. Un gioco sorprendente che è una scommessa vinta dalla grande autrice, vinta dalle traduttrici e adesso in mano ai lettori.
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