Genuine risate nella tv di ieri

In studio Renzo Arbore e Gegè Telesforo propongono spezzoni di repertorio dagli archivi di Mamma Rai. “Abbiamo scelto quelle risate che sopravvivono alle cose di oggi, alle mode e agli stereotipi”

Un omaggio ai più grandi comici italiani, monologhi e scenette che hanno fatto ridere intere generazioni e che ancora continuano a farlo.

“Come ridevamo” è il titolo della trasmissione che va in onda il giovedì su RaiDue in seconda serata, conducono in studio Renzo Arbore e Gegè Telesforo.
Renzo Arbore, cantautore, clarinettista, conduttore televisivo e radiofonico, regista e attore. Tantissimi i suoi programmi, dall’indimenticabile “Alto gradimento”, in onda alla radio dal 1970 al 1976, che condusse insieme a Gianni Boncompagni, per arrivare al 1985 a “Quelli della notte”, programma in seconda serata che è parte della storia della televisione e che ha cambiato lo stesso modo di farla. Gegè Telesforo, conduttore di programmi radiofonici e compositore, profondo conoscitore di musica.

E chi allora, meglio di loro, poteva raccontare la storia della comicità nella televisione italiana?
“È un programma di repertorio, di persone che ci hanno fatto ridere, che ci fanno ridere e che ci faranno ridere… abbiamo scelto quelle risate che sopravvivono alle cose di oggi, alle mode e agli stereotipi”, esordisce Renzo Arbore “risate antiche, ma valide ancora oggi”.

Le parole dei due conduttori, la loro competenza, ci conducono in un viaggio fatto di molti spezzoni, ognuno raccontato anche attraverso molte curiosità e aneddoti. Da Alberto Sordi a Franca Valeri, che è stata la prima donna nel mondo della comicità, ricordano in studio, e ancora Ric e Gian, Nino Frassica, Carlo Verdone e Roberto Benigni, insieme a tantissimi altri maestri della comicità, tutti volti molto noti e amati dal pubblico. Ci sono pezzi storici, indimenticabili, un ampio spaccato della comicità italiana che in fondo si sa è anche cultura e insieme specchio dei tanti cambiamenti e degli avvenimenti che hanno accompagnato la storia del costume del nostro Paese. Un’occasione per riscoprire espressioni e parole che compongono il nostro immaginario.

Un cenno particolare merita anche la sigla del programma, dove le immagini dei tanti protagonisti della risata scorrono su un sottofondo musicale del grande Lucio Dalla.
“Come ridevamo” è un programma fatto di tante, piccole parti, ma che diventa per la maestria dei conduttori un lungo racconto, di un’Italia vista da una angolatura molto particolare, perché dietro un monologo o una semplice battuta, dietro una risata, si cela quel particolare istante di una storia collettiva, perché i comici hanno quella straordinaria capacità di ritrarre, a modo loro, tra fantasia e ironia, i piccoli e grandi momenti che contraddistinguono un’epoca.

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