“Sul poggiolo di casa a scopo di “divisoria” col vicino appartamento ho una pianta di gelsomino che ultimamente si presenta molto sofferente. Molte foglie sono color marrone e stanno seccando (vedi foto). Cosa gli succede? In cosa posso aver mancato?”.
Augusto (Trento)
Va subito detto che il gelsomino del lettore è il Gelsomino rampicante, botanicamente il Trachelospermum jasminoides, che è conosciuto come rincospermo o falso gelsomino. Quest’ultimo nome gli deriva dal fatto di somigliare al gelsomino comune, pianta che però appartiene alla famiglia delle Jasminum. Le due specie si differenziano per due aspetti: il falso gelsomino ha fiori a cinque petali che partendo dal calice si dispongono a girandola; nel gelsomino comune i fiori hanno la classica conformazione a stella. Inoltre, il profumo del primo è più dolce e meno delicato rispetto a quello del secondo.
Il falso gelsomino ha la caratteristica di resistere meglio al freddo. Questa pianta rampicante ha bisogno di una struttura su cui arrampicarsi. Per questo è adatta per siepi, pergolati e divisorie. Si adatta ad ogni tipo di terreno, meglio se fertile e fresco.
La pianta è rustica e ha bisogno di essere potata ogni anno per rimuovere i rami secchi e far emettere nuovi getti. è invece molto delicata in quanto agli apporti di acqua, cosa che può aver causato lo stato del gelsomino del lettore. Infatti, l’irrigazione deve essere regolare e abbondante e va eseguita quando il terreno in superficie è asciutto. Se la pianta è in vaso o vasca sul poggiolo, essa va eseguita in maniera tale da evitare assolutamente i ristagni. L’umidità è la causa principale di devastanti stati di sofferenza e addirittura di gravi marciumi e moria.
Durante l’estate l’annaffiatura va eseguita ogni giorno, specie se le giornate sono soleggiate e calde. In primavera la si può limitare a 2-3 volte a settimana. Nella stagione invernale irrigare ogni 10-15 giorni e nelle ore più calde del giorno.
Da ricordare che il gelsomino rampicante può sopportare brevi periodi di siccità e tollerare basse temperature (fino a -5/10 °C). In quest’ultimo caso è consigliabile seguire una buona pacciamatura del terreno per proteggere l’apparato radicale. Per quanto riguarda la concimazione usare fertilizzanti, meglio liquidi, all’inizio della ripresa vegetativa.
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