Fra le notizie in prima pagina stamattina, l’incoraggiamento del Papa a dare una copertura legale alle persone omosessuali, è risuonata come una “buona” notizia ad una nostra lettrice che ci ha chiamato in redazione motivando la soddisfazione per questo pronunciamento di Francesco. Sulla base della propria esperienza osservava come il Papa abbia avuto parole chiare, decisamente contrarie ad ogni disciminazione, sia per i figli omosessuali che per i loro genitori ribadendo peraltro quanto aveva già detto in un’intervista a Televisa del 2019 (“Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo”) e rilanciando l’approfondimento del tema nell’esortazione postsinodale Amoris Laetitia.
Di unioni civili Bergoglio aveva parlato da Arcivescovo di Buenos Aires (“mi sono battuto per questo”, ha confermato riferendosi appunto al passato) in termini di una loro accettazione a tutela dei diritti, ma prendendo le distanze dall’equiparazione al matrimonio e dall’adozione di figli da parte di coppie omosessuali: “Di fronte a un’unione privata non c’è un terzo o una società danneggiati – aveva detto il Papa nel 2010 – Se invece le si attribuisce la categoria di matrimonio e le si dà accesso all’adozione, ciò implica il rischio di danneggiare dei bambini”. Può essere utile riprendere l’interpretazione offerta dal vaticanista Luigi Accattoli nel suo blog a proposito delle persone omosessuali: “Le parole “hanno diritto a una famiglia” sono da intendere: una famiglia quale può essere realizzata con l’istituto delle unioni civili. Ecco perchè afferma che “abbiamo bisogno di una legge sulle unioni civili”.
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