Fai, sospeso sulla valle dell’Adige

Fino alla legge del 30 aprile 1952 Fai della Paganella era solo Fai. Il toponimo è citato come Fayo fin dal 1117 e poi, nel 1147 come de Fayo e de Feio. Deriva dal latino fageus (faggio). In dialetto Fai è plurale di fò, faggio, col significato di faggeta. è ubicato su un terrazzo sospeso fra i dirupi del Monte Fausior e quelli che precipitano sulla valle dell’Adige. Cortalta e Villa, i due nuclei abitati originari, formano oggi un complesso unico dal Sàntel agli Ori. Fai è citato per la prima volta all’epoca del vescovo Alemanno (1147).

L‘economia poggia oggi sul turismo estivo e invernale. La chiesa di S. Nicolò è di fine 1700, mentre il campanile risale alla vecchia chiesa. Ai piedi del Fausior sorge palazzo Spaur antica residenza nobiliare. Lo stemma allude all’etimologia del toponimo e al paesaggio. è troncato in quattro parti divise da filetti d’oro, nella parte superiore su sfondo oro vi è una corona murata rossa a cinque merli. Le altre tre, su fondo azzurro, recano in argento due faggi e lo scoscendimento del monte dove sorge il paese e un castello ghibellino. La corona pare riferirsi non a quella di Comune, ma al fatto che il paese è al colmo di un castelliere (in dialetto a “corona” del monte).

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