Le condizioni climatiche e ambientali sono valutate continuamente dal “cervello” delle piante e memorizzate giorno per giorno in modo da regolarne l’attività vegetativa.
Ne sono un esempio le gemme… piccoli tesori racchiusi e protetti all’interno di foglioline modificate chiamate “perule”. Qui le piante conservano in maniera accurata il loro futuro: le giovani cellule.
Proviamo in estrema sintesi a seguirne il loro ciclo.
Se in questi giorni osserviamo una pianta di melo, troveremo rami spogli e numerose gemme distribuite irregolarmente su di essi. Le funzioni vitali della pianta sono rallentate: il riposo vegetativo permetterà di affrontare le basse temperature dei prossimi mesi.
Alle nostre latitudini questa entrata in riposo parte però da lontano. Torniamo indietro alla primavera 2021: aprile/maggio. Il nostro melo è in piena vegetazione coperto di fiori e nuovi germogli. Alle ascelle delle foglie, si formano già le nostre gemme. Sono chiamate gemme neutre o indifferenziate, e restano tali finché il germoglio è giovane.
Tra maggio e agosto mentre la pianta cresce e fruttifica avviene un fenomeno chiamato “differenziazione”: in maniera scalare le gemme si trasformano morfologicamente. Alcune di esse diverranno gemme da fiore, le restanti saranno gemme a legno. Tale processo di differenziazione è molto delicato e per nulla scontato: se durante tale periodo la pianta è sottoposta ad eventi sfavorevoli (vedi defogliazioni, attacchi di parassiti, grandinate, siccità o fonti di stress quali eccessivo carico di frutti, ecc) le gemme non evolveranno a fiore o solo in bassa percentuale e con scarso vigore.
Arriviamo così a settembre/ottobre: le giornate piano piano si accorciano, i frutti arrivano a maturazione. Il processo di differenziazione è completato e le gemme entrano in uno stato di “dormienza indotta”. Le foglie adulte emettono sostanze che si accumulano nelle gemme per impedirne il germogliamento, la gemma apicale esercita la sua “dominanza”.
A novembre cadono le foglie e progressivamente la linfa fa ritorno alle radici. Le gemme entrano in una fase di parziale disidratazione, indurimento e modifica chimica dei tessuti permettendo maggior resistenza al gelo. Torniamo così ai primi giorni di dicembre… le gemme sono in quiescenza. Se noi tagliamo un rametto di quel melo e lo mettiamo in un bicchiere d’acqua al caldo, le gemme non germoglieranno. La dormienza sarà interrotta solo quando la pianta avrà potuto superare un sufficiente periodo di freddo (temperature inferiori a 7°C), probabilmente febbraio/marzo e sarà “risveglio vegetativo”!
Non esiste un anno uguale all’altro, il frutticoltore lo sa bene. Potature, concimazioni, diradi ed altre operazioni colturali saranno conseguenza della conoscenza della pianta e del suo carico di gemme.
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