“Bisogna coltivare il proprio giardino” è la bella frase di Voltaire che campeggia nello studio, allestito con le forme di una foresta, della trasmissione in onda su Raitre dal titolo “Alla scoperta
del ramo d’oro” condotta da Edoardo Camurri. È la “foresta del sapere”, come spiega il conduttore, perché è alle tante e diverse dimensioni del sapere che si rivolge il programma, cercando di andare a cogliere quel “ramo d’oro” che per gli antichi era il simbolo della conoscenza. Edoardo Camurri, giornalista e scrittore, ama la cultura, la letteratura, racconta da tempo il nostro Paese, i suoi territori e la loro cultura. Lo abbiamo visto in programmi della Rai come “Provincia Capitale” dove, qualche anno fa, ci portava alla scoperta dei luoghi e della vita di diverse città italiane e ancora in “#Maestri” realizzata in collaborazione con il MIUR, quando, in tempo di pandemia, ci ha fatto incontrare professori e intellettuali che ha intervistato sui grandi temi del paesaggio, dell’arte, della letteratura e della scienza.
In questa nuova trasmissione continua, ampliandolo ad altre dimensioni, il suo racconto, dialogando con importanti esponenti della cultura italiana e del mondo accademico e della scienza,
mostrando filmati, citando filosofi e pensatori, consigliando libri sui temi trattati. In ogni puntata un argomento diverso per un’idea di cultura che qui ha un carattere interdisciplinare, perché molto spesso ogni argomento è trattato da diversi approcci. È un programma che crede nella cultura: dove il sapere non sta mai chiuso, ma sa uscire all’esterno, sa soprattutto incuriosire, creare attenzione. Edoardo Camurri ha un obiettivo: mettere il sapere al servizio della società. È l’esempio che sia ancora possibile, in televisione, nell’epoca dei social, un pensiero articolato: già questa è una buona notizia per chi cerca nei programmi televisivi momenti di approfondimento.
Nelle puntate più recenti si è parlato di natura, di fisica, di origini del cosmo, ma anche di surriscaldamento globale e delle sue conseguenze, fino ad arrivare ad approfondire aspetti dell’industria e dell’intelligenza artificiale: argomenti tanto diversi e distanti, ma accomunati qui, dalla capacità del conduttore di andare a scoprire e raccontare i “saperi”, la cifra che connota questa trasmissione e ne fa uno straordinario e, per certi aspetti, anche innovativo esempio di divulgazione scientifica.
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