Cinque parole chiave per una comunità responsabile, che si prende cura

Ragazzi e ragazze delle parrocchie di San Marco e della Sacra Famiglia si sono messi in gioco riflettendo su cinque parole chiave ispirate alla proposta di “Nuovi stili di vita” di Adriano Sella: custodia, cambiamento, conversione ecologica, comunità e cura

In cammino verso il primo gennaio 2025, Giornata Mondiale della Pace, il “Gruppo Giustizia e Pace” della diocesi propone un’ultima riflessione dedicata ai temi della pace, del disarmo, della giustizia e della salvaguardia del creato. Un contributo per alimentare il dialogo e l’impegno personale e comunitario verso la costruzione di un mondo più giusto, solidale e rispettoso del dono del creato.

Custodia, cambiamento, conversione ecologica, comunità e cura sono le parole chiave della “Baby Gang delle 5C”, un breve percorso che ruota attorno a un piccolo libretto scritto da Adriano Sella, educatore, scrittore, coordinatore del “Movimento Gocce di giustizia” e “Nuovi stili di vita”.

Questo testo, proposto dalle catechiste delle parrocchie della Sacra Famiglia e di San Marco di Rovereto, è stato inserito nel percorso di preparazione al sacramento della Cresima, pensato per accompagnare i ragazzi e le ragazze, invitandoli a riflettere su temi fondamentali per la vita e per il loro ruolo nella società.

Questa Baby Gang, unica nel suo genere, si distingue per l’impegno a mettere in pratica valori positivi e costruttivi, non solo per il proprio bene, ma anche per quello della comunità in cui vive. Rifiuta con fermezza comportamenti irresponsabili e dannosi verso l’ambiente, scegliendo invece di promuovere con azioni concrete la cura e il rispetto per la natura e per tutto ciò che li circonda.

La missione dei componenti della Baby Gang è guidata da una profonda consapevolezza dell’importanza di preservare il pianeta per le future generazioni, alimentando una sensibilità ecologica che spesso sembra mancare negli adulti. Sono animati da una rabbia costruttiva verso coloro che trascurano il dovere di lasciare una terra più pulita, vivibile e sostenibile, trasformando questa indignazione in iniziative creative, educative e ispiratrici per coinvolgere coetanei e adulti in un cambiamento positivo.

Federico, custode dell’acqua, si prende cura di questo prezioso elemento. Chiara aiuta la mamma a fare acquisti al supermercato con attenzione, privilegiando scelte “plastic free” o a basso impatto ambientale. Alessandro, il ragazzo della comunità, ispira i compagni con il suo esempio. Laura, custode della cura, si dedica alle persone e al mondo che la circonda, trovando in questo modo un equilibrio per stare bene con sé stessa e con gli altri. Francesco, il ragazzo del cambiamento, ha scoperto che mettendo “le mani in pasta” si può dipingere la vita con i colori della bellezza, della pace e della giustizia.

I ragazzi e le ragazze che frequentano gli incontri di catechesi hanno condiviso le loro opinioni positive, aggiungendo qualche timore per le difficoltà che si potrebbero incontrare, ma sottolineando l’importanza del lavorare “insieme” come strumento per raggiungere obiettivi comuni e superare le difficoltà. Scegliere e seguire influencer che diffondano messaggi costruttivi e incoraggianti, capaci di ispirare scelte responsabili e comportamenti sostenibili, utilizzando consapevolmente i social media, non solo per scopi personali, ma anche per promuovere valori etici, sensibilizzare sui temi della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato e contribuire al benessere della comunità.

I ragazzi si sono riconosciuti nel motto di don Lorenzo Milani, “I care, mi importa”, perché le cose che ci stanno a cuore le trattiamo bene. Dovrebbe essere il motto di ognuno di noi.

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