C’era una volta la Hilton di Mattarello

1975. La manifestazione per il mantenimento dell’occupazione all’Hilton di Mattarello. Foto © Gianni Zotta
Immagini di oltre quarant’anni fa (era il 1975) oggi tornate di stretta attualità. A metà gennaio 2017, infatti, è arrivato come un fulmine a ciel sereno l’annuncio della chiusura dell’azienda di “confezioni Moda Italia” del gruppo Calvin Klein di Mattarello. Conseguenza: 57 dipendenti resteranno senza lavoro.

Negli anni Settanta l’azienda si chiamava Hilton. Era stata avviata alla periferia sud di Mattarello nel 1962, come linea di moda pronta del “Gruppo Vestimenta”. Aveva 10 unità operative, due sedi commerciali: in Germania e Stati Uniti, tre punti vendita in Giappone e ottocento dipendenti. Un colosso che nel 1998 avrebbe vantato un fatturato di 220 miliardi di lire. Nel 2001 l’azienda si sdoppiò dando origine alla “Borgo 21”, con il 60% delle azioni in mano allo stilista Armani. Nel 2002 i dipendenti del gruppo erano scesi a 520 con una produzione di 414 capi di vestiario. Quell’anno, alla sede di Mattarello si aggiunsero cinque nuove unità produttive: Vicenza, Trebaseleghe, Gallarate, Padova e Vaprio d’Adda.

L’anno seguente fu siglato un accordo per la produzione e la distribuzione in tutto il mondo di Trussardi Uomo e di CK One uomo e donna. Ma proprio quell’anno fu delocalizzata a Hong Kong la produzione della maglieria di Calvin Klein e dell’abbigliamento tecnico.

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