Caldonazzo e il suo lago

Stemma di Caldonazzo

Il toponimo nel 1116 era Caldonazo, poi Caltinaccio e quindi Caldenazo. Deriverebbe dal personale latino Caldonus. Improbabili altre derivazioni come quelle di Col d’Onazzi o Calle de Alnaceu a loro volta derivate dal latino alnus (ontano). Fin dal Medioevo Caldonazzo era del vescovo di Trento. Ebbe Signori propri. I Caldonazzo eressero il castello al monte delle Rive nel 1201 abitato in seguito dal celebre Siccone e divennero i padroni della Valsugana resistendo agli Scaligeri, ai Tirolo e ai Carraresi di Padova. Nel 1461 castello e possedimenti divennero dei Trapp. L’economia poggia sul turismo grazie al lago. Segue l’attività agricola, frutticola e artigianale. Il territorio si estende sul vasto conoide del torrente Centa. La chiesa di S. Sisto è citata già nel 1345 e nel presbiterio conserva il monumento funebre dei conti Trapp.

Adottato il 25 novembre 1988 ricorda il cimiero antico e gli smalti oro e rosso dell’arme dei Signori di Caldonazzo. Su fondo rosso campeggia una torre guelfa di otto pezzi, chiusa dello stesso, finestrata e murata, accompagnata in punta da quattro fasce ondate d’argento e d’azzurro. Ornamenti esteriori di Comune con fronde legate da un nodo rosso e oro secondo la descrizione ufficiale, ma in azzurro e oro secondo il bozzetto pubblicato.

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