A fine 1100 si scriveva Calcedranica e qualche decennio dopo Calceranega. In dialetto è detto Calzerànega. L’origine del toponimo appare incerta, ma confrontabile come Kalcitraun (Caldaro) citato anche come Caldare e poi Caldaro. Potrebbe più verosimilmente derivare da Calcitru, Crazidel (secchia), calzidrel. Da un luogo chiamato Calcedro avrebbe preso invece, secondo alcuni storici, il nome di Calcedranica.
Nel Medioevo dipendeva politicamente dal principato di Trento, ecclesiasticamente dalla diocesi di Feltre. Il suo territorio fu retto dai Siccone e poi dai Trapp. In passato l’economia poggiava su agricoltura, pesca e seta, oggi su artigianato, commercio e turismo, legato al lago di Caldonazzo.
Lo stemma adottato il 4 aprile 1964 riprende quello già proposto nel 1865. Esso reca su sfondo azzurro, una catena montuosa (Vigolana) d’argento, nascente da un lago con l’acqua mareggiata del primo e del secondo, caricata da una navicella d’argento rivoltata, fermata da un rematore in piedi, vestito superiormente di verde ed inferiormente d’oro, armato di un remo al naturale. La corona è murale di Comune.
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