Antropocentrico

Noi umani gli unici capaci di disobbedienza, affidati alla nostra libertà, disponibilità, ragionevolezza, debolezza

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Contemplo dalla mia finestra un buon tratto di questa metropoli d'Italia, Milano, anche se città di media grandezza a detta delle classifiche mondiali, e percepisco la totale docilità delle creature alle leggi del Creatore. Le nubi, le stelle, i venti, la luce del sole e le sue ombre, la forza di gravità, i suoni, la pioggia, i fumi, le temperature con il loro variare, gli alberi e ogni altra pianta, gli uccelli che volteggiano, l'abbaiare dei cani. Tutti perfettamente obbedienti in ogni istante, in ogni variazione. Perfetta sintonia causa-effetto. Tutti prevedibili nelle loro reazioni, in proporzione ai dati informativi di cui giungiamo in possesso.

In ogni attimo, fedeli all'appuntamento con Dio: ogni stella e ogni molecola rispondono, inconsciamente, "eccomi". Solamente l'uomo all' “Adamo dove sei?” resta imbarazzato perché non sa neppure lui dove sia o dove dovrebbe essere o sa di essere nel luogo sbagliato. Tuttalpiù inventa un alibi. “La donna, che tu mi hai dato, mi ha ingannato”.

Chi è questa donna malefica? Il temperamento che mi hai dato? Gli altri che mi hai posto attorno e mi fanno arrabbiare? Le difficoltà e la sofferenza che hai voluto collocare nella nostra esistenza?

Trovo già un tantino imbarazzate le pietre dei palazzi ed ancor peggio le strutture misteriose dei grattacieli. In che senso? Nel senso che devono obbedire anche loro alle leggi inderogabili del cosmo e nello stesso tempo tentare di corrispondere alle programmazioni degli uomini che le stanno utilizzando. E ' una lacerazione non da poco. Rischiano la schizofrenia. Sulle prime leggi hanno poco da discutere: peso, resistenza ed ogni altra caratteristica. Sulla fedeltà alle programmazioni umane fanno quello che possono, salvo errori e omissioni.

Antenne ricetrasmittenti, impianti di illuminazione, grattacieli si dan da fare salvo imprevisti tellurici, atmosferici, ecc. Con le loro luci lampeggianti si mettono persino in relazione, con ignorante fedeltà, avvisando della loro presenza a scanso di incidenti con elicotteri svagati o con aerei sperduti. Primi vagiti dell'era dei robots.

Noi umani gli unici capaci di disobbedienza, affidati alla nostra libertà, disponibilità, ragionevolezza, debolezza. Gli unici responsabili per sè e per tutto il resto. Gli unici stonati, capaci di dire “no”, ma anche i soli preziosi, capaci di rapporto consapevole e talvolta affettivo. E' per noi che il Creatore si è sprecato a porre in essere l'Universo. Se lo sapessero stelle e molecole, le più rare e preziose, si offenderebbero o resterebbero molto mortificate. Per loro fortuna non lo sapranno mai.

La nostra possibile freddezza e delinquenza non è solo verso il Datore di ogni bene e non è solo a danno della nostra povera felicità terrena. Siamo anche ingiusti, colonialisti, sfruttatori dei beni terreni.

I mondi minerale, vegetale e animale sono sostanzialmente indifesi rispetto alle nostre sopraffazioni. Cercano di ridurre i danni e curare le ferite che subiscono per colpa della nostra avida razionalità, cieca intraprendenza, distruttiva conflittualità. Non hanno strumenti per far ricrescere gli alberi dell'Amazzonia, per convincere i pesci e gli oceani a non farsi depositari di plastiche, per ristabilire gli equilibri termici ai Poli e all'Equatore, per porre sufficiente ossigeno in circolazione.

Da parte nostra mai un versetto della Bibbia è stato con tanto brutale zelo osservato e con tale oculatezza tradotto e snaturato quanto questo 28 del 1° capitolo della Genesi: “Soggiogate la terra…dominate su ogni essere vivente”. L'Onnisciente non prevedeva quale genere di caporalato veniva autorizzato e sacralizzato da questo pretesto? La Finanza selvaggia ringrazia sentitamente i suoi pii protettori.

Sento però un brivido di terrore percorrere la schiena dell'Antropocentrismo e incrinare la sua voce: "Non è che con questi precedenti discorsi farò la fine dei miei confratelli Geocentrismo, Eliocentrismo, Eurocentrismo? Non sia mai che nasca anche per me un killer simile a Copernico, Galileo, Cristoforo Colombo e mi rovesci giù dal trono su cui ho imperato finora!"

Con l'aiuto di Raimon Panikkar, filosofo e teologo indiano, non ho confortanti notizie da darti: "Tutta la natura ha una struttura trinitaria. Non è una realtà separata dall'uomo. L'uomo non è il "re" del creato ma è sua parte. A loro volta la natura e l'uomo sono impregnati di mistero, di infinito, di divino. Nessuno può pensarsi senza l'altro. "Temo, cioè spero, stia giungendo l'ora di abbandonarti, caro Antropocentrismo, per salvare tutti e salvare l' Uomo. "Laudato si!".

vitaTrentina

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