Dal 25 gennaio è tornato su Sky Tg24 Idee per il dopo, programma nato durante la pandemia per cercare risposte alle domande sul futuro di un periodo che ha cambiato le nostre vite. Oggi, come ha ricordato Giuseppe De Bellis, direttore del canale nonché ideatore e conduttore del format, siamo in quel dopo e contemporaneamente già immersi in una nuova rivoluzione, quella dell’intelligenza artificiale, che porta con sé inquietudini e opportunità.
Scopo dichiarato del programma, che si articola in cinque puntate di circa tre quarti d’ora l’una, in onda il giovedì alle 20.40 sul canale 50 del digitale terrestre, ma anche su YouTube e in differita sul sito web dell’emittente, è proporsi come alternativa al bipolarismo tipico dei nostri tempi, che divide catastrofisti ed entusiasti rischiando di lasciare in secondo piano la cosa più importante: conoscere per comprendere e per essere pronti a gestire un cambiamento che è già protagonista del nostro presente.
In uno studio scuro, illuminato da fasci di luce e da tre maxischermi che ospitano altrettanti ospiti collegati da remoto, Giuseppe De Bellis è affiancato dal filosofo Luciano Floridi, direttore del Centro di Etica Digitale all’Università Yale e Professore di Sociologia della Cultura e della Comunicazione all’Università di Bologna.
Nella prima puntata si è parlato di regole, all’indomani dell’accordo politico raggiunto tra il Parlamento e il Consiglio europeo sull’Artificial Intelligence Act (AI Act), che definirà i paletti entro cui si potrà muovere l’innovazione e la ricerca in questo campo.
L’intelligenza artificiale è una rivoluzione in pieno svolgimento, che vede in campo Europa, Stati Uniti, Cina, aziende e mercato in un gioco di ruoli dove è fondamentale definire regole buone, capaci di garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti e di sostenere un’innovazione che promuova il bene comune.
Argomenti non facili, su cui si sono espressi gli ospiti di puntata, che professionalmente si occupano di questi temi quotidianamente, e che non è facile tradurre in un linguaggio comprensibile al cittadino medio, che rischia così di pensare all’intelligenza artificiale come a qualcosa di lontano dal suo mondo. Una sfida che Giuseppe De Bellis affronta con domande chiare, supportato dalla capacità comunicativa di Luciano Floridi, e che suscita nello spettatore la voglia di approfondire.
I temi delle prossime puntate (Conflitto, Lavoro, Informazione e Futuro) promettono di fornire ulteriori interessanti idee per un dopo che è già qui.
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