Palù del Fersina, paese di masi

Nella parlata dialettale è Palai in Fersental. Nel 1324 è attestato come in Palude e più tardi come Paludo. Il toponimo è latino e deriva da palus, palude con “u” diventati “ii” e quindi in tedesco divenuto Palai. Quanto a Fersina in dialetto è Férsena. Nei primi anni dopo il Mille appare come Fersena e poi come apud Fersinam. È di origine prelatina e richiama fersina,“altura”. Nel XIII secolo fu colonizzato da genti tedesche e dopo il Quattrocento divenne importante centro minerario (rame, argento e piombo). Dipese fino al 1804 dalla giurisdizione di Caldonazzo. Il territorio comprende la vasta zona abitata in sponda destra del Fersina nell’Alta Valle dei Mocheni. L’ossatura odierna deriva da sette masi originari (Battisti, Canòpi, Lenzi, Sigismondi, Stefani, Tasineri, Tòleri). Gli edifici tradizionali sono in legno e pietra. Caratteristiche sono le baite per la fienagione. Oggi gode di un discreto turismo.

Lo stemma del Comune di Palù del Fersina è stato adottato il 7 aprile 1986. Su argento reca un’aquila beccuta e armata, linguata di rosso, a volo spiegato in nero e oro sormontata da una stella radiosa a cinque punte d’oro. Gli ornamenti sono di Comune con fronde legate dal tricolore con cocche e nastri e un cartiglio d’argento con la scritta “Palù del Fersina”.

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