Era il 1649 quando la comunità di Arco decideva di erigere in onore di San Bernardino un altare nella nuova Collegiata di Arco; egli era il compatrono della città unitamente a Santa Maria Assunta, a cui è dedicata la parrocchiale. Lo stemma della Comunità, che sovrasta l’altare, reca la data 1652, anno di consacrazione dell’altare. Il culto di S. Bernardino quindi era vivo in Arco e si ritiene sia stato voluto o promosso da Francesco conte d’Arco, che era stato capitano del popolo a Siena, negli anni in cui viveva in quella città San Bernardino.
Valorizzare il territorio, in particolare quei beni comuni visti come “terra di nessuno”, facendo partecipare attivamente i cittadini: questi i due obiettivi principali di “Comunità in azione”. Che avrà come teatro d’azione i comuni di Caldonazzo, Calceranica e Arco
Sono passati 20 anni, da quando i coniugi Irma Bolognani e Giuseppe Zuccatti, partendo da Lasino con il loro presepio di sassi, hanno esposto la loro Natività nel salone della Casa di riposo di Cavedine. Un centinaio di personaggi allora, oltre 500 adesso: un lavoro certosino negli anni per rendere più bello il loro presepio per la gioia degli ospiti della casa di riposo,che anche quest'anno hanno fatto da contorno,ammirati, ai due artisti durante la costruzione, per i tanti parenti e visitatori.
Il disastroso incidente nella notte tra sabato e domenica nella galleria tra Riva e la val di Ledro, costato la vita ad un ventenne di Riva, Kevin Ventura, e il ferimento di altre sette persone, riaccende il dibattito sulla sicurezza.
Il 70enne di Tiarno di Sopra il cui corpo senza vita è stato recuperato ieri sera ai piedi di un sentiero che collega il rifugio Pernici a malga Saval.
Maria Fede Caproni si è spenta domenica 5 novembre all’età di 84 anni. Una vita, la sua, trascorsa impegnandosi con tutte le sue forze per tenere viva la figura del padre, Gianni, tra più importanti personaggi dell’industria e della storia dell’aviazione del ventesimo secolo, che ebbe i natali in Trentino, ad Arco.
Bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Abbandonati perché gravemente malati. Disabilità fisiche e psichiche di ogni tipo, gravi, in certi casi con possibilità terapeutiche nulle, il semplice mantenimento dell’esistente. È a Encanada, sperduto paesino a 3 mila metri sulle Ande peruviane che Daniela Salvaterra, infermiera di Tione, ha fondato la sua missione.